È successo di tutto di ciò che si temeva. Giovedì scorso è stato presentato dalle sigle animaliste un corposo ricorso al TAR rispetto al calendario venatorio, la cui prima richiesta è stata quella di valutare la caccia come incompatibile con la legge che tratta il benessere animale, ritenendo da parte loro questa nuova norma costituzionale in contrasto con il diritto costituzionale all’esercizio venatorio, pur normato da leggi vigenti.
Fino poi a scendere a contestare il calendario venatorio e le date di apertura e di chiusura a certe specie incongruenti col parere ISPRA, con la richiesta di bloccare innanzitutto la apertura alla avifauna ritenuta ancora, a metà settembre, in condizione di dipendenza genitoriale.
E il venerdì sera, dopo poco più di 24 ore dalla richiesta, con una solerzia che i Tribunali per cause di ben altro calibro si sognano, la Presidente del Tar Milano, senza sentire nessuno degli interessati, ne Regione Lombardia ne Federcaccia costituita in giudizio, ha concesso la sospensiva del calendario, comunicata e resa pubblica anche a noi il sabato mattino.
E da lì è nata una serie infinita di ipotesi, anche perché la stessa Regione, presa in contropiede, ha faticato non poco a chiarire ciò che era sospeso da ciò che si poteva ritenere consentito; nel frattempo i telefoni dei rappresentanti dei cacciatori sono stati letteralmente bollenti per le legittime richieste dei cacciatori di che si sarebbe potuto fare il giorno dopo.
La situazione che ne è scaturita, anche a seguito di chiarimento regionale diramato al sabato pomeriggio, è stato quello che tutti abbiamo conosciuto, con l’esercizio venatorio chiuso a tutta la avifauna e consentito ai soli mammiferi.
Una apertura chiaramente estremamente limitata, con i cacciatori palesemente incavolati e delusi da un sistema che, qualunque sia la data di approvazione delle delibere regionali riguardanti la caccia, sconta sempre i ricorsi palesemente ed esclusivamente in chiave anticaccia, non certo volti alla reale tutela ambientale.
Un sistema, che continuiamo a ripetere, si potrà cambiare solo allorquando avremo un piano faunistico venatorio regionale vigente che consenta tempi più rapidi per l’approvazione del calendario e dall’altro un Istituto, l’ISPRA, finalmente volto a dare pareri scientifici e non ad esprimere posizioni di parte.
Perché è vero che nel suo parere l’ISPRA dice che il suo è un parere e le Regioni possono discostarsi, ma poi i TAR bocciano le delibere perché le stesse non sono perfettamente conformi ai pareri.
Passata la buriana della domenica, nella mattinata di lunedì la Regione Lombardia, l’Assessore Beduschi ed i suoi uffici in primis, hanno portato all’approvazione della Giunta una delibera che vale per 15 giorni e che, nel rispetto del parere ISPRA, consente il prelievo essenzialmente del tordo bottaccio, del merlo, del colombaccio e dei corvidi sino al 2 ottobre esclusivamente da appostamento fisso e da appostamento temporaneo. Tutto questo temporaneamente nell’attesa poi degli effetti delle parti del calendario, attualmente sospeso, che sarà oggetto di considerazione nella udienza del TAR programmata per il primo ottobre.
Ringraziamo l’Assessore Beduschi, il dottor Bertinotti ed i suoi uffici, per aver limitato almeno le difficoltà per una parte cospicua di cacciatori lombardi dediti alla caccia alla piccola migratoria.
Ovviamente avremmo sperato in un diverso approccio del TAR, nei tempi e nella sostanza, ma sempre di più facciamo fatica ad essere considerati nell’esercizio legittimo della nostra passione.
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Si è tenuto presso l’oratorio di Buffalora, organizzato dalla sezione comunale Federcaccia di Brescia, in collaborazione anche con ANUU, un interessante incontro aperto a tutti i cacciatori, sulle questioni legali in cui si può incappare nell’esercizio venatorio, pur avendo molta attenzione alle norme.
Presentati dal Presidente dottor Ennio Buffoli hanno preso parte come relatori l’avv. Mattia Guarneri e l’avv. Alberto Bonardi, moderati dal vicepresidente comunale avv. Enzo Bosio.
Durante la serata sono state molteplici le questioni sollevate ed affrontate che avevano bisogno di chiarimenti e di pareri, dagli anellini ai richiami vivi, dai fucili al piombo ed ad altre questioni.
A tutto hanno risposto i relatori con competenza e professionalità e ha chiuso l’incontro l’intervento del Presidente Federcaccia provinciale Giacomo Lanzini presente alla serata.
* Ultimi posti disponibili per corso biosicurezza che si terrà in presenza il 25 settembre alle ore 20.30 per info e iscrizioni inviare una mail a fidc.brescia@fidc.it o telefonare al 030.2411472;
* Si comunica che sono aperte le iscrizioni al corso di operatore abilitato al controllo degli ungulati, per iscrizioni inviare una mail a fidc.brescia@fidc.it indicando la tipologia di corso, cognome, nome, residenza, cellulare e-mail