Si avvicina l’apertura, ma manca chiarezza su zone umide e relativo divieto di introduzione di munizioni contenenti piombo. Le Associazioni Venatorie hanno invitato alla massima prudenza, sollevando un polverone tra cacciatori.
Molti cacciatori si sentono tranquilli, ma cosa dice il Regolamento Europeo? Cosa dice la Commissione nella richiesta di chiarimenti al Governo sull’individuazione delle zone umide? Quanto vale la circolare ministeriale? Che sanzioni si applicano?
Come noto a chi è del settore, il divieto dell’uso delle munizioni contenenti piombo è forse una delle più grandi bufale rifilateci dalla Comunità Europea, pari alla scempiaggine dell’auto elettrica per non inquinare, ma ora dobbiamo subirla. Sicuramente è stata una delle più astute trovate del mondo anticaccia per darci una bella botta.
Al di là delle questioni su fondatezza o meno dei motivi del divieto e delle possibili alternative al piombo, ora il problema vero e urgente è che noi cacciatori non sappiamo ancora con certezza dove, in Italia, rischiamo di essere sanzionati e dove no. Già solo la chiarezza oggi sarebbe manna dal cielo.
Il 27 luglio è arrivata infatti una richiesta Eupilot di spiegazioni all’Italia: la Commissione Europea contesta che la Circolare Ministeriale, che in teoria chiariva i confini dell’uso delle munizioni contenenti piombo a caccia, contrasta con il Regolamento Europeo che ha introdotto il divieto di uso contenente piombo in tutte le zone umide degli Stati Membri, e non solo nelle zone di maggior pregio (Ramsar, Natura 2000, Oasi di protezione).
Le Associazioni Venatorie nazionali hanno quindi immediatamente invitato alla massima prudenza, invitando i cacciatori ad evitare di avere con sé munizioni contenenti piombo in prossimità (100 metri) da ogni bacino idrico di qualunque natura e dimensione, almeno fino a quando non ci sia una zonizzazione chiara o indicazioni e soprattutto PROVVEDIMENTI CERTI da parte delle Regioni. Inoltre hanno invitato a rivolgersi al proprio armiere in caso di dubbi sull’utilizzabilità di munizioni con pallini d’acciaio nelle canne dei fucili in loro possesso.
Eccesso di prudenza a fronte della Circolare Ministeriale che sembra limitare il divieto a un numero ridotto di zone umide?
No purtroppo, se leggiamo il Regolamento UE, la Convenzione di Ramsar e la Richiesta EUPILOT, e ricordiamo che le circolari ministeriali non hanno valore di legge mentre il Regolamento Europeo sì, e non deve nemmeno essere recepito formalmente come invece avviene per Direttive.
Premessa fondamentale è dunque questa: 1) il Regolamento è auto-esecutivo e i Giudici Italiani sono tenuti ad applicarlo per come è scritto, come fosse una Legge dello Stato; 2) le circolari ministeriali non hanno valore di legge e i Giudici possono discostarsene se non le condividono, anche quando sono interpretative di Leggi promulgate dal Parlamento Italiano.
E cosa dice il Regolamento Europeo?
“.Dopo il 15 febbraio 2023, all’interno di zone umide o a non oltre 100 metri da esse è vietato svolgere le seguenti attività: a) sparare munizioni contenenti una concentrazione di piombo (espressa in metallo) uguale o superiore all’1 % in peso; b) portare con sé munizioni di tale tipo quando si svolge attività di tiro in zone umide, ci si sta recando a svolgere attività di tiro in zone umide o si rientra dopo aver svolto tale attività.
Di seguito, molto importante la definizione di zona umida scritta sul regolamento comunitario: «zone umide», superfici di paludi, pantani e torbiere o distese d’acqua naturali o artificiali, permanenti o temporanee, in cui l’acqua è stagnante o corrente, dolce, salmastra o salata, comprese le distese di acqua marina la cui profondità non supera i sei metri durante la bassa marea;
La Commissione scrive che la circolare Ministeriale sarebbe in contrasto con il Regolamento Europeo sia in quanto limita le zone umide alle sole zone umide classificate Ramsar, Natura 2000 o oasi di protezione, sia perché escluderebbe le zone umide “temporanee”, quali potrebbero essere ad esempio le golene aperte dei fiumi planiziali, o le lanche fluviali legate al livello delle acque in alveo.
Premesso che non può certo considerarsi “zona umida” una pozzanghera lasciata dalla pioggia, o finanche un allagamento a seguito di gravi fenomeni temporaleschi, urgono chiarimenti univoci da parte del Governo da trasfondere in provvedimenti legislativi certi e vincolanti: non solo per i cacciatori, ma anche per la vigilanza e i Tribunali. Inoltre il Governo dovrebbe dare qualche indicazione chiara individuando come zone umide quelle che creano l’habitat di zona umida, magari indicando certe caratteristiche tipiche delle zone fluviali e lacustri, in modo da escludere chiaramente ad esempio i bacini imbriferi minori e certe infrastrutture che di certo non creano un habitat definibile “zona umida” come chiunque lo intenderebbe, ovvero un habitat con caratteristiche tipiche e specifiche per cui non basta un rigagnolo o un torrente per creare una “zona umida”.
Torna la Fiera della Caccia di Gussago il 9 e 10 settembre presso il centro Sportivo Carlo Corcione di Gussago, edizione numero 76, entrata gratuita per tutti, vi aspettiamo numerosi. Si inizia sabato 9 con la mostra canina aperta a tutte le razze, le iscrizioni si fanno sul campo e iniziano dalle 16.30. Domenica mattina, molto presto, competizione canora degli uccelli cantori, organizzata on collaborazione con Amov, Tordi, Merli, Allodole, Fringuelli, Prispoloni, Cardellini e Lucherini daranno piacere con il loro canto ai visitatori. Alle ore 10 ci sarà l’inaugurazione della Fiera con interventi delle autorità, ci sarà poi la premiazione dei migliori del Master Ornitologico. Oltre i numerosi stand di vendita sarà presente un fornito stand gastronomico.
Presso il Quagliodromo Barco di via Volta a Gussago si terrà la tradizionale prova su starne dedicata alla Fiera, solo domenica 10 dalle ore 7.00 fino al tramonto numerosi e ricchi i premi.
* Fidc Isorella organizza gara su quaglie sabato 9 dalle 13.30 e domenica 10 dalle 7.00 località Via Cornaleto
* Fidc Gussago organizza gara su starne presso il Quagliodromo Barco di via Volta a Gussago domenica 10 dalle ore 7.00