LOMBARDIA E PSA: FONDI, DRONI ED ESERCITO PER DIFENDERE SUINICOLTURA
Peste suina africana (PSA), l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi, fa il punto, dopo l’incontro con il Commissario di Governo per l’emergenza, Vincenzo Caputo, sulla situazione sulle strategie di Regione Lombardia per il contenimento della malattia, dopo il ritrovamento di una carcassa di cinghiale positivo alla PSA. L’infezione virale, non trasmissibile all’uomo, colpisce i cinghiali, mettendo a rischio gli allevamenti suini. “Il livello di attenzione rimane altissimo – dichiara l’assessore Beduschi – perché da settimane ormai la malattia lambiva i nostri confini tra le province di Alessandria e Pavia. L’ordinanza firmata il 6 giugno dal presidente Attilio Fontana è il primo presidio per circoscrivere la circolazione del virus. Oggi è fondamentale procedere con l’individuazione delle carcasse di cinghiale. Parallelamente occorre proseguire con abbattimenti controllati, che stanno avvenendo in collaborazione con gli Ambiti Territoriali di Caccia e aziende specializzate”. L’assessore ha, come scritto più sopra, incontrato il Commissario del Governo per l’emergenza Peste Suina Africana, Vincenzo Caputo, alla presenza delle strutture tecniche degli assessorati al Welfare e all’Agricoltura. “Dal Commissario – prosegue Beduschi – abbiamo ricevuto la conferma che il Governo considera efficace il sistema di contenimento approntato dalla Lombardia. In piena sinergia con i ministri Francesco Lollobrigida e Guido Crosetto e col sottosegretario La Pietra, si è deciso quindi di avvalersi del supporto logistico dell’esercito per pattugliare il territorio e rinvenire le carcasse di cinghiali. Verranno inoltre utilizzati droni per monitorare attività e movimenti di animali tra la vegetazione”. Massimo sforzo per contrastare il virus “Niente sarà lasciato al caso – conclude l’assessore Beduschi – per evitare il dilagare del virus in Pianura Padana. Nell’area compresa tra le province di Cremona, Brescia e Mantova si trova, infatti, il cuore della suinicoltura italiana, che dobbiamo preservare con tutti i mezzi possibili. Compreso l’impiego di maggiori risorse per consentire interventi di biosicurezza e protezione degli allevamenti”. Ovviamente il mondo venatorio deve rimanere a disposizione delle autorità sanitarie e la motivazione è evidente: dove viene trovata una carcassa infetta in un’ampia fetta di territorio entra immediatamente in vigore il divieto di caccia al cinghiale, in ogni forma. Quindi se viene richiesta una attività di controllo preventivo la stessa va perseguita senza dubbi e con forza perchè altrimenti il rischio è di non poter andare a caccia. Ci pare però evidente che il ruolo di Ispra nella gestione degli ungulati e di altri selvatici, nel caso dell’appennino il lupo, lasci molto a desiderare ed oggi il compito di gestire l’emergenza sia in mano a soggetti totalmente diversi. I fatti lo dimostrano senza tema di smentite.
Regione Lombardia avvia l’istituzione di una nuova banca dati per gli uccelli da richiamo
Durante una riunione con le Associazioni Venatorie tenutasi martedì scorso a Milano Regione Lombardia ha annnciato l’intenzione di creare una nuova banca dati per gli uccelli da richiamo. A meno di due anni dalla sua abolizione si pensa di ripristinarla o meglio di crearne una nuova. Quindi nuove dichiarazioni, nuove registrazioni con la novità che potrebbero essere distinti in due sotto- categorie gli uccelli allevati: acquistati da allevatore o allevati in proprio. Tutto questo accade nel silenzio di alcuni candidati poi eletti in Consiglio Regionale che da sempre si sono detti contrari alla banca dati dei richiami vivi. Inoltre non abbiamo notizia di un impegno concreto sul tema degli anellini, ogni giorno più scottante con l’apertura della stagione venatoria imminente. Non è detto che noi si sia al corrente delle strategie e delle intenzioni di alcuni dei consigliere eletti, che dopo anni in associazioni venatorie sempre critiche nei confronti di Federcaccia non ci considerano un patner fidato nella costruzione di percorsi risolutivi dei problemi sul tavolo. Certo è che se verranno trovate soluzioni, per esempio per gli anellini, non mancherà il nostro supporto ed il nostro ringraziamento. Ma allo stesso tempo non resteremo in silenzio di fronte al passare dei giorni e dei mesi senza che vengano date risposte ai cacciatori bresciani e lombardi. Nel mentre siamo a disposizione con tutti coloro che vogliono dialogare così come avviene con il Presidente dell’VIII Commissione Agricoltura Floriano Massardi sempre in contatto con noi. Ci rendiamo conto che in campagna elettorale siano state palesate facili soluzioni per difficili problemi. Insieme, a nostro modo di vedere, soluzioni complicate possono per lo meno semplificarsi e diventare reali .
* La Fidc di Sabbio Chiese organizza una prova cinofila su starne senza sparo per cani da ferma e da cerca sabato 1 luglio dalle ore 14 e domenica 2 luglio dalle ore 7.00 in località Preane strada verso il Parco La Fratta;
* La Fidc di Erbusco organizza la Festa del Cacciatore dal 30 giugno al 3 luglio con stand gastronomico e musica presso il Teatro Muchetti ad Adro;
* La Federcaccia provinciale organizza il 55^ Campionato Trofeo S.Uberto individuale domenica 9 luglio presso la ZAC di Soprazocco di Gavardo, le iscrizioni si ricevono entro venerdì 7 luglio alle ore 12 via mail a fidc.brescia@fidc.it o via fax 030.2411466