Si è tenuta a Gravedona sul lago di Como la 57° Assemblea Nazionale dei cacciatori alpini riuniti in UNCZA organizzata dal circolo UNCZA delle Alpi Comasche assieme a Federcaccia Como. Nella splendida cornice del Palazzo Gallio, affacciato sul lago di Como, si sono succedute in tre giorni le varie attività. Dalla misurazione dei trofei di ungulati all’incontro con delle scolaresche, particolarmente apprezzato dai giovanissimi ragazzi che hanno riempito di domande il relatore, dal Consiglio Nazionale all’Assemblea Nazionale UNCZA. L’attenzione più particolare è stata però per la parte scientifica che ha affrontato il tema dei “Galliformi alpini, problemi e prospettive”, con una visione tecnica dalla quale traspariva comunque un sentimento di passione per lo studio e la gestione degli stessi. Con la corposa relazione del dottor Scherini, tecnico faunistico del Comprensorio Alpi Comasche, è stata illustrata la gestione del Comprensorio in più di vent’anni, gestione che tra miglioramenti ambientali veri, piani di prelievo oculati e rispetto delle regole ha portato ad incrementare in questi ultimi anni la popolazione dei galli forcelli e delle coturnici. Questo risultato in un panorama generale nel quale si riscontrano difficoltà oggettive per quelle specie un po’ in tutto l’arco alpino. Quindi la pulizia del bosco, la riduzione degli ontaneti e dei rododendri e il ripristino del pascolamento almeno degli ovicaprini in quota hanno fatto la differenza. Si è parlato anche della genetica della fauna alata alpina illustrando i risultati delle analisi di quei reperti correttamente prelevati e consegnati tramite UNCZA agli istituti di ricerca scientifica, ricerca che senza l’apporto determinante dei cacciatori non avrebbe mai visto la luce. Così come la relazione tenutasi sulla specie Francolino di monte, scientificamente basata unicamente sulla raccolta di fatte nei luoghi vocati, ha evidenziato una mancanza assoluta di dati reali di presenza poiché non essendo specie interessata dal prelievo, non vi sono nessun tipo di dati di censimento attivo. Questo a rimarcare il possibile positivo ruolo del nostro mondo di cacciatori anche alla rilevazione reale delle consistenze e dello stato di salute delle specie alpine. Da quella relazione è scaturito anche l’assunto, che vale anche per il gallo forcello e maggiormente del gallo cedrone, dell’assoluta correlazione della presenza con la coltivazione dei boschi. E anche con l’abbandono degli stessi dalla fauna alata derivanti dall’uso consistente degli habitat ormai frequentati in ogni stagione con ogni modalità: dall’escursionismo alla raccolta frutti e funghi, dallo sci alpinismo alle motoslitte. Alla costruzione di piste ciclabili sino a quote inimmaginabili prima dell’avvento delle e-bike, ben oltre i duemila metri. C’è stato spazio anche per una severa critica a molte parti del Piano di Gestione del Forcello, riprendendo molte delle osservazioni che Federcaccia e UNCZA hanno già presentato; senza togliere nessuna delle tante critiche generali si è condiviso in maniera importante l’assoluta necessità di NON prevedere la assegnazione preventiva dei capi da abbattere con contestuale limitazione preventiva degli accessi. Sarebbe la fine della caccia alpina, la fine della competizione, della capacità e della esperienza; non è che assegnando un capo di selvaggina tipica alpina da prelevare la questione si risolve poiché non è assolutamente vero che poi si realizzi automaticamente il prelievo, per ragioni che attengono alla conoscenza dei luoghi, la bravura dell’ausiliare e del cacciatore, alle condizioni atmosferiche, alla fortuna. Oggi quasi tutti i comprensori alpini hanno messo in atto conoscenze dei prelievi praticamente in tempo reale e gli sforamenti dei piani sono quasi impossibili, o comunque se accade è in misura risibile. Senza contare poi che vi sono Comprensori con centinaia di cacciatori che rischierebbero di andare a caccia una volta ogni 10 anni ! E’ stata rimarcata la necessità di continuare ad essere riferimenti di “Etica venatoria”, dato che svolgiamo una attività ed un prelievo in aree particolarmente sensibili e su selvaggina pregiata non ripopolabile, etica possibile con passione, pazienza, fatica, impegno e responsabilità. La prossima Assemblea, la 58°, si svolgerà a Caprino Veronese sul Baldo nel giugno 2004, e coinciderà con i 60 anni di UNCZA che è stata fondata a Brescia nel 1964.
*I presidenti delle 235 sezioni comunali della Federcaccia di Brescia si riuniranno sabato 17 giugno a partire dalle ore 15 nell’annuale Assemblea Provinciale per l’approvazione del bilancio consuntivo e preventivo. Mettendo in atto una precisa scelta del Consiglio di portare le Assemblee sul territorio, l’incontro si terrà presso il teatro Comunale di Erbusco in via Verdi n.55. Parteciperanno alla nostra Assemblea anche tutti i più importanti dirigenti dell’Associazione, dal presidente nazionale Massimo Buconi e dal suo vice Mauro Cavallari, oltre ovviamente a Marco Bruni nostro Presidente Provinciale. Si raccomanda la massima presenza.
* La Fidc di Calcinato organizza gara su starne sabato 17 giugno dalle ore 14 e domenica 18 giugno dalle ore 6 presso Zac Prati
* Si avvisa che l’ufficio Federcaccia resterà chiuso lunedì e martedì pomeriggio