Il Governo presieduto da Giorgia Meloni sembra voler cambiare marcia in merito all’argomento caccia. Il “sembra” è necessariamente obbligatorio poichè ad oggi si sono susseguite sugli organi della stampa specializzata dichiarazioni che lasciano pensare a questo. Partiamo dal Decreto di riordino dei vari ministeri: all’ordine del giorno ci sarebbe un ritorno di tutta la materia riguardante la gestione della fauna selvatica al Ministero dell’Agricoltura. Un intenzione legata soprattutto all’ovvia interdipendenza tra mondo agricolo e danni da fauna selvatica, dal considerare poi per esempio il consumo di fauna selvatica come risorsa accessoria per le piccole aziende agricole, alla gestione delle zoonosi, le malattie trasmesse per esempio agli animali allevati da animali nati e vissuti in libertà, su tutte influenza aviaria e peste suina africana, la PSA. Altro argomento di cui abbiamo letto è quello del contenimento delle specie invasive, soprattutto il cinghiale, nelle città e nelle aree protette; sembra infatti che ci siano in previsioni modifiche alla legge 157/92 articolo 19 secondo le quali non è da considerare attività venatoria il contenimento. Per carità, tutte cose utili e per certi versi anche ovvie, ma che sono distanti, almeno secondo il nostro modesto parere, dalle emergenze del mondo venatorio italiano. Oggi, per i cacciatori bresciani, lombardi ma secondo il nostro punto di vista italiani, l’emergenza primaria sono i periodi di caccia, i calendari venatori stravolti dai pareri Ispra. Aprire la caccia al primo di ottobre e chiuderla il 31 di dicembre per la stragrande maggioranza delle specie, vuol dire mettere in condizione migliaia di cacciatori di non rinnovare più il porto d’armi, vero obbiettivo secondo molti di noi di coloro che ad oggi stanno imponendo questi limiti. L’attacco alla caccia alla migratoria è sotto gli occhi di tutti: che sia da capanno, con il cane, allo sguass, alla beccaccia, ogni giorno è buono per trovare nuovi limiti. Ci sta bene che i cinghiali vengano controllati e ci sia un coordinamento serio tra i vari ministeri interessati per tutelare le produzioni agricole ma le emergenze per il mondo venatorio sono ben altre. Sarebbe bello leggere sui tanti siti internet che parlano di caccia leggere di iniziative più pertinenti alle esigenze dei cacciatori.
La Face, l’organismo che riunisce tutte le associazioni venatorie dell’Unione Europea ha prodotto il Manifesto della Biodiversità raccogliendo, nell’arco di 4 anni, i dati provenienti da tutti gli stati membri relativi all’attività venatoria. E’ emerso che la caccia è spesso erroneamente rappresentata come una grande pressione sulla natura senza un’attenta valutazione dei dati. In questo contesto, FACE ha valutato attentamente le relazioni fornite dagli Stati membri sulle pressioni e le minacce alla natura relative al periodo 2013-2018 al fine di fornire chiarezza su quali pressioni di alto rango stanno interessando le specie di uccelli (in particolare quelle elencate nell’allegato II ( cacciabili) della Direttiva Uccelli) e dei grandi carnivori in Europa. Di seguito, con estrema sintesi, vengono elencati alcuni concetti che dovrebbero diventare patrimonio comune tra l’opinione pubblica e nelle istituzioni, siano esse scientifiche quanto politiche.
- La caccia rappresenta una percentuale estremamente bassa di pressioni tra tutte le minacce rilevate per gli habitat e le specie elencati nelle direttive Uccelli e Habitat.
- La metà delle specie di uccelli per le quali la caccia è stata segnalata come una pressione impattante sono specie con uno stato e tendenze buoni nell’Unione europea (UE).
- La perdita di habitat dovuta all’agricoltura e all’urbanizzazione è la principale criticità sugli uccelli.
- Le pressioni più significative segnalate per i grandi carnivori sono l’impatto delle infrastrutture e l’uccisione illegale.
- Mentre la natura europea è soggetta a molteplici pressioni, spesso devastanti, i cacciatori sono attori chiave nella conservazione sia degli uccelli che dei grandi carnivori.
Il prelievo fa parte dell’attività di caccia, è evidente, ma questa è spesso marginale rispetto alle dimensioni della popolazione, come dimostrato dai dati raccolti, e i cacciatori mettono in atto azioni per tutto l’anno per la conservazione. Il Manifesto sulla biodiversità di FACE mostra un’ampia varietà di azioni svolte dai cacciatori, a beneficio della biodiversità in tutta Europa.
Invitiamo tutti coloro che vogliano approfondire questo interessante lavoro ad accedere al sito internet espressamente realizzato per far conoscere questo Manifesto sulla Biodiversità. Ci renderemo tutti conto, compresi anche i non cacciatori, che facciamo già moltissimo e probabilmente potremmo fare anche di più, con passione, perizia e tanta preparazione, non solo per il bene della caccia, ma della Natura. https://www.biodiversitymanifesto.com/
* Gli uffici Federcaccia rimarranno chiusi da lunedì 27 dicembre per riaprire lunedì 9 gennaio 2023. Con l’occasione facciamo i nostri migliori auguri per le festività natalizie a tutti i Federcacciatori e alle loro famiglie. Abbiamo visto sfilare sotto i nostri occhi un’altra stagione venatoria funestata da leggi strampalate e da una siccità anomala e preoccupante ma nonostante tutto questo la nostra passione è stata in grado di regalarci ancora grandi emozioni. Federaccia Brescia non ha intenzione di allentare il proprio impegno e la propra dedizione nella difesa dei diritti dei cacciatori ed in difesa dell’attività venatoria. Buone feste a tuti!