L’onorevole Sergio Berlato di Fratelli d’Italia litiga con il presidente dei Verdi Angelo Bonelli e ne da notizia pubblica tramite un comunicato stampa. Francamente nulla di nuovo visto l’impegno per il mondo venatorio del deputato del Veneto ed il viscerale accanimento anti-caccia del leader animalista. Motivo del contendere la proposta di Berlato di modificare la legge 157/92, la legge nazionale che norma l’attività venatoria, che dopo trent’anni dalla sua approvazione secondo Berlato avrebbe bisogno di una bella rinfrescata; ovviamente invece Bonelli vede in questa possibilità il tentativo del mondo venatorio di riguadagnare posizioni con l’unico obiettivo di distruggere tutto il patrimonio faunistico italiano causando un’immane catastrofe ecologica. Nulla di nuovo dicevamo, le solite schermaglie tra avversari politici che però hanno caricato di aspettative i cacciatori con la nascita del nuovo Governo di centro destra: molti paladini, o presunti tali, degli interessi venatori, da anni infatti militano nei partiti oggi al Governo. E quindi si sente sempre più spesso parlare di riforma della legge nazionale, la 157/92 appunto. Nessuno però ha ancora spiegato in cosa andrebbe modificata questa legge. A memoria le ultime proposte concrete erano state raccolte nel progetto del senatore Orsi di Forza Italia una decina di anni fa, ma da allora, di organico, di concreto, non si è letto più nulla. Scriviamo questo perchè magari ci piacerebbe sapere anche a noi, cacciatori e umili dirigenti di associazioni venatorie, che cosa si sta pensando nelle stanze dei bottoni. Perchè al di là dei proclami, che per la loro pochezza di contenuti cominciano a dare anche un po’ ai nervi, nulla di approfondito è mai stato portato ad un tavolo di confronto, ad un convegno, ad un’assemblea. La nascita della 157/92 fu il frutto di un lungo percorso di confronto politico, di condivisione, di trattative: oggi siamo sicuri di poter fare un percorso per lo meno simile, al di là dei protagonisti che purtroppo non sono più gli stessi? E’ ovvio che le Regioni non possono legiferare in piena libertà in materia venatoria ma devono sempre attenersi a quanto previsto dalla legge nazionale e quindi oggi , potendo accedere alla plancia di comando, potranno i nostri presunti rappresentanti cambiare le cose? Molti parlamentari eletti avevano firmato il documento presentato dalla Cabina di Regia che riunisce le associazioni venatorie italiane e quindi questo fa ben sperare, ma siamo sempre al livello dei programmi, degli indirizzi, dei buoni propositi. I cacciatori invece vorrebbero delle indicazioni specifiche, vorrebbero capire quali sono gli argomenti che si vogliono affrontare! Vogliamo fare qualche esempio? Beh oggi a Brescia mettiamo al primo posto una modifica normativa sulla questione anelli per i richiami. In secondo luogo vorremmo capire se qualcuno ha intenzione di fare in modo che riaprano i roccoli: intendiamoci bene, non proporre che vengano riaperti, ma riaprirli, vista la sicumera millantata in tutti questi anni. Poi ci interessa capire quali scelte deve intraprendere il Governo per la questione piombo, con la definizione delle zone umide. Una larghissima parte di cacciatori effettua la caccia alla stanziale e oggi il principale problema è la presenza dei nocivi, volpi, corvidi ed altro, sostanzialmente intoccabili con le normative vigenti, e che tra l’altro manco dovremmo definire nocivi. Qualcuno è in grado di cambiarle? Quante volte abbiamo parlato di Ispra e della sua importanza nel bene e nel male? Vogliamo considerarlo una risorsa e obbligarlo a lavorare scientificamente oppure con spirito di vendetta li si vuole mettere all’angolo senza nessuna possibilità di proferire verbo? Le scelte che verranno portate avanti in questi mesi innanzitutto dovranno essere condivise da tutti i parlamentari di maggioranza viso e considerato che la Caccia per molti è anche un tema etico ma soprattutto ne dovranno essere considerate le conseguenze. Forse potrà avere maggior utilità per il mondo della caccia una chiara politica dell’informazione su canali Rai quando si parla di attività venatoria. Sicuramente una pianificazione culturale nelle scuole avrebbe ricadute inimmaginabili per non parlare della possibilità di accedere concretamente alle scelte di riqualificazione ambientale così come il controllo della fauna selvatica invasiva, tutta, nelle aree protette. Gli argomenti sono tanti ma forse sarebbe opportuno osare, volare alto, programmare interventi concreti che riportino chiarezza sull’attività venatoria.
* Venerdì 25 novembre alle ore 20.30 presso l’Auditorium sala civica “Cecilia Zane” in piazza Marconi a Gavardo è indetta un’assemblea pubblica “La caccia: una tradizione verso il futuro” , una serata per discutere quale può essere il futuro della caccia nella nostra società, interverranno l’On.Pietro Fiocchi, il presidente regionale di Federcaccia Lombardia avv. Lorenzo Bertacchi e Stefano Penazza; moderatore Filippo Grumi;
* Si avvisa che giovedì 1 dicembre l’ufficio Federcaccia resterà chiuso e venerdì 2 dicembre la segreteria sarà aperta dalle 9.15 alle 13;