Schermaglia durissima tra l’assessore all’Agricoltura Fabio Rolfi ed il consigliere Simone Verni del Movimento 5Stelle. Il consigliere ha presentato infatti una interrogazione a risposta diretta con la quale chiedeva delucidazioni sugli interventi attuati da Regione Lombardia per contenere il virus dell’influenza aviaria che come sappiamo colpisce gli allevamenti di polli e tacchini. Singolare la posizione del consigliere M5S “ Sappiamo che il virus dell’influenza aviaria arriva nel nostro Paese per effetto dell’avifauna migratoria, logico sarebbe quindi intervenire sui richiami vivi il cui compito è proprio attirare l’avifauna selvatica sul territorio lombardo, quindi interrompere tutta l’attività venatoria all’avifauna migratoria. Invece, Regione Lombardia –ha continuato il consigliere– preferisce scaricare ogni responsabilità sulle provincie, addette al controllo dell’attività venatoria, dimostrandosi ancora una volta incapace di affrontare in maniera organica, una problematica che riguarda una notevole quantità di imprese e allevatori”.
E ti pareva se non era colpa dei cacciatori anche l’ifluenza aviaria! Siamo a disposizione in Federcaccia Brescia per organizzare un incontro per il consigliere Verni con biologi e naturalisti non di parte che gli spiegheranno che i migratori frequentano la nostra bella Regione anche senza la presenza dei richiami dei cacciatori. Sono molte signor consigliere le specie di migratori non inserite nell’elenco delle specie cacciabili e delle quali quindi non esistono i richiami che arrivano lo stesso in Lombardia. La politica, ed è un concetto che ripetiamo spesso, deve essere credibile e per esserlo deve avvalersi di argomenti credibili, logici, inconfutabili, dimostrabili e seri. Altrimenti ottiene l’effetto contrario. Pronta comunque la risposta dell’Assessore Fabio Rolfi. “L’aviaria non crea alcun pericolo per l’uomo. Chi, come il consigliere Verni, dice il contrario fomenta un allarmismo ingiustificato e crea ulteriori danni alla filiera avicola italiana. Una eccellenza che soddisfa l’intero fabbisogno nazionale e che esporta all’estero prodotti di alta qualità e sicurezza alimentare. In Lombardia il settore conta 1.200 allevamenti e 25 milioni di capi allevati”.
Criticare la Regione per la diffusione di una malattia che è presente in natura e che torna ciclicamente significa non conoscere la materia o peggio ancora strumentalizzarla. Proporre poi di combatterla limitando la caccia, come fa il consigliere Verni, è sinonimo di una visione ideologica che poco si sposa con le esigenze delle imprese lombarde”. “Tra l’altro – ha proseguito Rolfi – ricordo che abbiamo bloccato immediatamente lo spostamento dei richiami vivi come richiesto dal ministero. Credo sia giunto il momento anche per l’Italia di introdurre il vaccino contro l’aviaria. Lo sta già facendo la Francia in maniera strutturata e anche noi dobbiamo intervenire per una profilassi diffusa contro questa malattia”. Ricordiamo poi al signor consigliere regionale che il mondo venatorio, in collaborazione con l’assessorato al Welfare e alla DG Sanità UO Veterinaria ha anche durante questa stagione venatoria aderito ad un rigido programma di monitoraggio per l’individuazione di casi positivi tra gli anatidi abbattuti, il tutto ovviamente su base assolutamente volontaria.
Emergenza peste suina. Il presidente Regionale di Federcaccia Lombardia avv. Lorenzo Bertacchi ha inviato una lettera all’assessore Regionale alla Sanità ed al responsabile della Unità Operativa della Veterinaria con la quale oltre a manifestare forte preoccupazione per la situazione epidemiologica che si sta palesando nelle regioni confinanti ha però voluto dare la massima disponibilità della nostra Associazione a collaborare con Regione nelle operazioni di monitoraggio preventivo. Una collaborazione dettata dal senso di responsabilità innanzitutto ma anche dalla consapevolezza di poter dare un contributo qualificato ovviamente coordinati dalle Istituzioni competenti. “E’ scontato – citiamo uno dei passaggi della lettera- che oggi come oggi solo i cacciatori potrebbero affiancare la Polizia Provinciale negli abbattimenti, se vi si farà ricorso, ma prima il mondo venatorio potrà mettere a disposizione la conoscenza del territorio e gli scarponi per l’attività di ricerca delle carcasse”. Siamo inoltre disponibili ad agire solo dopo precisi indirizzi formativi su come comportarci e quali norme igienico sanitarie osservare. Sempre e solo su base volontaria.
* Sono aperte le iscrizioni per i corsi aspiranti cacciatori. Le informazioni per date ed orari possono essere richieste presso la sezione provinciale di Federcaccia Brescia info 030.2411472 oppure inviando una mail a fidc.brescia@fidc.it, oppure presso Fidc Lonato 348.3222211, Fidc Paitone/Serle tel.380.1808765, 348.6542904, 348.4213367; Fidc Palazzolo s/O 335.6998743
* Lunedì 24 gennaio l’ufficio chiuderà alle ore 13.00