Lunedi scorso l’assessore Rolfi, il Direttore Bonomo e il Dirigente Claretti hanno incontrato in videoconferenza le Associazioni Venatorie Lombarde e l’AMOV. L’incontro era stato richiesto da Novembre da Federcaccia Lombardia affinchè la Regione illustrasse quali strategie avrebbe messo in atto per risolvere il problema legato agli anellini dei richiami vivi di allevamento. Da un lato infatti bisogna risolvere il problema degli anellini utilizzati sino ad oggi che già anche dopo un solo anno dall’apposizione sono soggetti a deformazioni e usura. Queste deformazioni sono potenzialmente contestabili durante i controlli degli organi di vigilanza con la reale possibilità di sequestro dei richiami vivi. Inoltre non è da dimenticare che tali anellini ancora nuovi sono risultati nel 74% dei casi già fuori dalle tolleranze di misura. Altro punto poi da affronatre celermente è che bisogna ovviamente avere indicazioni certe per i futuri inanellamenti. Come infatti rilevato da Federcaccia, che ha tenuto l’intervento introduttivo poi condiviso nel contenuto anche dalle altre Associazioni, bisogna dare certezze e tranquillità ai cacciatori: i cacciatori devono sapere che i richiami che esporranno a settembre 2022 saranno regolari e incontestabili se dotati degli anelli o comunque dei sigilli che saranno prescelti. Purtroppo oggi a distanza di due mesi dalla richiesta la Regione non ha dato risposte in merito a possibili strategie o scelte: ha annunciato che sarà convocata la Consulta Faunistica Venatoria allargata alla Forestale all’ISPRA per valutare possibili soluzioni che, anche con l’occhio di chi è preposto ai controlli, possano dare le opportune garanzie ai cacciatori. D’altra parte l’Assessore ha rimarcato come la scelta della tipologia degli anellini da apporre al tarso dei richiami allevati è di competenza delle Associazioni Ornitologiche e che la Regione si farà parte diligente nel favorire l’utile confronto delle parti in sede di Consulta Faunistica. Tuttavia Federcaccia è dell’avviso che la scelta degli anellini, il cui uso è autorizzato dalla stessa Regione, comporti una comunque una legittimazione di fatto da parte sua; d’altra parte ritiene che le Associazioni Ornitologiche (FOI e AMOV in primis) nella scelta degli anellini o di diversi contrassegni autorizzabili non potranno non tenere conto dell’esigenza e della necessità di garantire ai cacciatori la conformità degli anellini a tutte le caratteristiche che ne possano assicurare il tranquillo uso da parte dei cacciatori. Ricordiamo infatti che la legge nazionale (art. 5) prevede che le Regioni regolamentino l’allevamento, la vendita, la detenzione e l’uso dei richiami allevati su parere dell’ISPRA (comma 1) e che i richiami devono essere dotati di “anello inamovibile”. La scelta della tipologia di anello o di contrassegno in ottica di tutela del cacciatore e dell’uso dei richiami difficilmente potrebbe prescindere da un confronto con tutte le parti. Certo siamo fiduciosi del fatto che almeno la gran parte, se non la totalità, dei cacciatori che nel 2021 si son visti sequestrare i richiami e che affronteranno il processo dimostreranno la perfetta regolarità dei richiami contestati, ma l’esigenza di certezza dei cacciatori è incompatibile con i tempi della Giustizia italiana e la soluzione va dunque trovata nei primi mesi di quest’anno.
Come è noto nei giorni scorso, in Liguria e Piemonte, sono state individuate due carcasse di cinghiali positive al virus della peste suina africana. La Regione Lombardia, con l’obbiettivo di salvaguardare il comparto strategico della suinicoltura lombarda, che vale il 53% della produzione nazionale, ha istituito una Task force specifica. Nel contempo, per evitare ulteriori spostamenti di animali, ha vietato la caccia vagante e la caccia collettiva al cinghiale in provincia di Pavia, poichè confinante con il Piemonte e la Liguria. L’Unità di crisi, che si è riunita alla presenza dell’assessore Fabio Rolfi, è coordinata dalla UO Veterinaria di Regione Lombardia (DG Welfare) e composta da rappresentanti della DG Agricoltura, della DG Protezione Civile, dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, dei Dipartimenti Veterinari delle ATS, della Polizia provinciale e dei Carabinieri Forestali. “Abbiamo deciso di sospendere al momento le forme di attività venatoria vagante e collettiva al cinghiale in provincia di Pavia, il territorio più a rischio vista la vicinanza territoriale con i casi registrati in Piemonte e Liguria, per evitare spostamenti rapidi dei cinghiali. Promuoveremo, in collaborazione con Polizia provinciale e Carabinieri forestali, una intensa attività di sorveglianza passiva invitando anche agricoltori e cacciatori a segnalare eventuali carcasse presenti sul territorio.
Nel territorio dell’Atc Unico sono in corso ancora alcune catture di lepri. Si invitano i cacciatori delle zone omogenee interessate dalle catture ad informarsi presso l’Atc Unico sulle date e le località per poter partecipare. Le lepri catturate verranno immesse nelle stesse zone omogenee ricostituendo così, unitamente ai capi già immessi dall’Atc, le popolazioni per la prossima stagione venatoria. Restarsene a casa al caldo e poi lamentarsi a settembre perchè non c’è fauna sufficiente sul territorio è semplicemente grottesco.
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Fidc Nuvolento comunica che la zona addestramento cani tipo B in località Monte Bausso è aperta, per i permessi rivolgersi al bar Vienna tel030.6897441