1) Innanzitutto si chiarisce che le autorizzazioni degli appostamenti hanno la durata di 10 stagioni venatorie dal rilascio, e pertanto non si correrà il rischio di dover sospendere l’attività venatoria durante la stagione per eventuali rinnovi. Si tratta sicuramente di un’ottima semplificazione, per altro ovvia agli occhi di noi semplici cittadini.
2) Inoltre è definitivamente chiarita la possibilità di subentro di nuovo titolare diverso dall’erede nell’autorizzazione di appostamento in caso di morte dell’intestatario: si pone così fine a interpretazioni di singoli Uffici Territoriali, restii ad applicare la norma.
Questi due emendamenti potevano essere evitati con semplici e precise note del Responsabile dell’Ufficio Caccia agli Uffici delle varie province lombarde senza costringere per l’ennesima volta i consiglieri regionale a modificare la norma. Esistono modi più semplici, diretti, e soprattutto gerarchici che consentirebbero la soluzione di molte questioni banali senza lasciare i cacciatori ostaggio di opinioni ed interpretazioni di ogni genere.
3) Da ultimo in materia di pianificazione faunistica è stata introdotta la modifica per cui il Piano Faunistico Regionale anziché avere espressamente “durata quinquennale”, una volta approvato potrà “essere aggiornato con periodicità almeno quinquennale”. Quest’ultimo argomento è particolarmente importante e ci pare opportuno riportare il commento dell’avv. Lorenzo Bertacchi, Presidente di Federcaccia Lombardia:
“La nuova norma è di fatto allineata con la legge nazionale, che dispone che le Regioni provvedono a “eventuali” modifiche o revisioni dei loro piani con periodicità quinquennale.
È chiaro ora che il Piano Regionale potrà avere una durata superiore a 5 anni (e per fortuna, visto il tempo necessario per approvarlo), ma in ogni caso la Regione dovrà “almeno” ogni 5 anni (e quindi anche prima, ma non certo oltre i 5 anni) verificarne l’adeguatezza e provvedere così alla sua conferma integrale ovvero alla sua modifica o al suo adeguamento alle condizioni sopravvenute, o al suo rifacimento quando il Piano sarà ritenuto del tutto obsoleto o non più rispondente a norme di legge.
Ma con cadenza almeno quinquennale sarà necessaria una verifica dell’adeguatezza dell’impianto del Piano, con adozione degli eventuali correttivi necessari: del resto la norma regionale non può che essere interpretata alla luce della disposizione nazionale, e così sarebbe ovviamente interpretata dai Giudici Amministrativi, come del resto pochi giorni fa dimostrato dal Consiglio di Stato. D’altra parte se si fosse voluto intendere il quinquennio come termine minimo di intoccabilità del piano e non anche come termine massimo (come è per la legge nazionale), si sarebbe dovuto impostare diversamente la norma”.
Molte altre – attese – modifiche (soprattutto in materia di anellini) saranno invece in discussione la prossima settimana. I lavori dell’Aula inizieranno martedì 18 : le dinamiche del Consiglio, la possibilità di richiedere il voto segreto, non danno nulla di scontato sul risultato delle votazioni e quindi sull’approvazione degli emendamenti. La questione anellini è sicuramente uno degli argomenti principali anche se altre nubi minacciose si stanno profilando all’orizzonte e nulla hanno a che fare con i lavori del Consiglio Regionale. Quest’anno il calendario venatorio dovrà essere approvato con un atto amministrativo e sicuramente dovremo subire ricorsi al Tar dalle solite sigle animaliste. Resta da capire se la strategia degli Uffici dell’Assessorato Agricoltura e Caccia sarà ben congeniata per esistere a questi ricorsi. Quello che è sicuro, ed il nostro presidente Regionale Bertacchi lo sta sostenendo da tempo , è che non potremo contare sulla protezione della Legge 17 del 2004, la legge sul Calendario Venatorio che fino ad oggi ci ha evitato problemi di ogni sorta: la vicenda delle ZPS bresciane dello scorso anno è sotto gli occhi di tutti. Il Tar non ha sospeso il Calendario ma ha sospeso il prelievo venatorio, una differenza sostanziale! Il nostro è un invito ad monitorare ed approfondire il problema da parte di tutti, a condividere con il mondo venatorio strategie e scelte operative. Ed il tutto va fatto in tempi brevi, molto brevi, siamo in ritardo. L’anno scorso si discusse al Tar di Milano, presenti i legali di Regione Lombardia e della sola Federcaccia, il 28 di ottobre. Sono passati 6 mesi e mezzo, quasi 200 giorni.
* Selezione provinciale Trofeo S.Uberto a squadre domenica 23 maggio ore 6.30 presso la Zac di Soprazocco, iscrizioni via mail a fidc.brescia@fidc.it entro le ore 15 di giovedì 20 maggio, la squadra deve essere composta da 3 federcacciatori residenti nella provincia di Brescia, modulo iscrizioni e locandina consultabile su www.federcacciabrescia.it
* Fidc Gussago organizza sabato 15 ore 14 e domenica 16 maggio ore 7.00 gara su quaglie senza sparo presso il quagliodromo Barco;