UN REFERENDUM PER ABROGARE l’842?
Pubblicata una nuova richiesta di raccolta firme, primo passo di un lungo iter per la presentazione di un referendum abrogativo. Questa volta si chiede l’abrogazione dell’Articolo 842 del codice civile.
Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale è stata ufficializzata la richiesta presentata da 11 cittadini di procedere alla promozione della raccolta di almeno 500.000 firme per poter procedere con la richiesta di un referendum abrogativo.
Il quesito che è stato depositato e che verrebbe sottoposto ai cittadini italiani se i proponenti raggiungeranno l’obbiettivo delle 500 mila firme valide e se superasse il vaglio dell’ammissibilità, mira all’abrogazione dell’art. 842 del codice civile, che stabilisce che “Il proprietario di un fondo non può impedire che vi si entri per l’esercizio della caccia, a meno che il fondo sia chiuso nei modi stabiliti dalla legge sulla caccia o vi siano colture in atto suscettibili di danno”, ma anche la parte che consente giustamente al proprietario di vietare l’ingresso sulla sua proprietà di chiunque non sia autorizzato. Insomma, cacciatori fuori, ma chiunque altro libero di entrare a suo piacimento sulla proprietà privata altrui!
“Evidentemente, non vedendo raggiungibile l’obbiettivo che si erano prefissati tempo fa con la analoga procedura volta all’eliminazione dell’intera legge sulla caccia, gli anticaccia ci riprovano con un progetto meno ambizioso e secondo loro evidentemente più facile” ha dichiarato il Presidente di Federcaccia Massimo Buconi.
“Da parte nostra, oltre a vedere confermati i nostri forti dubbi sulla possibilità soprattutto in questo momento di raggiungere le firme necessarie, seguiremo con attenzione il procedere dell’iniziativa. Abbiamo già contattato parlamentari amici e i vertici delle associazioni agricole. Quello che questi gruppi di sprovveduti sempre all’inseguimento di una utopia anticaccia che stride col buon senso e la realtà, è che l’esercizio venatorio, che in Italia si articola attorno all’842, costituisce in primis per gli agricoltori, ovvero il 90% dei proprietari dei fondi di cui si sta parlando, un argine fondamentale e assolutamente insostituibile per prevenire danni alle colture, al bestiame e al controllo delle specie invasive. Anche a questo ennesimo attacco, se si concretizzasse e resta tutto da dimostrare, sapremo rispondere come già avvenuto in passato” ha concluso il presidente nazionale Federcaccia.
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Regione Lombardia nella giornata di giovedì 1 aprile ha emanato l’ordinanza n 733 in materia di caccia e pesca, che sarà valida con la nostra Regione in zona rossa o arancione. Riportiamo di seguito un riassunto delle indicazioni che riguardano l’attività venatoria
Con riferimento all’attività di controllo della fauna selvatica e all’attività
venatoria:
a) l’attività di controllo ai sensi dell’art. 41 della l.r. 26/93 deve svolgersi nel rispetto
delle seguenti condizioni:
• sono consentiti all’interno del territorio provinciale gli spostamenti dei soggetti autorizzati per gli interventi di controllo e contenimento coordinati dalla Polizia provinciale
- lo spostamento dei soggetti abilitati e autorizzati ai sensi dell’art. 41 della l.r. 26/93, dei quali la Polizia provinciale possono avvalersi nell’effettuazione degli interventi di controllo, avviene entro i limiti disposti dai medesimi organi di polizia giudiziaria;
b) lo spostamento al di fuori del comune di residenza, domicilio o abitazione è
consentito:
• ai cacciatori, per l’esercizio dell’attività venatoria di selezione nell’ambito territoriale di caccia o nel comprensorio alpino di caccia di residenza venatoria ovvero di iscrizione, e di tutte le attività complementari alla caccia e al controllo, quali, ad esempio, il censimento delle popolazioni faunistiche, l’addestramento e allenamento cani, il recupero degli ungulati feriti e il trasporto e trattamento delle carcasse presso gli appositi centri di raccolta, nel rispetto della normativa di settore;
• ai cacciatori aventi titolo, all’interno degli istituti privati, ovvero delle aziende faunistico-venatorie e delle aziende agri-turistico venatorie, all’esercizio venatorio di selezione e al controllo, nonché di tutte le attività complementari .
- c) L’attività venatoria di selezione e l’attività di controllo della fauna selvatica, nonché tutte le attività complementari, sono limitate ai soli residenti anagraficamente in Lombardia.
Gli spostamenti nonché l’esercizio di tutte le attività sopra disposte, dovranno avvenire nel rispetto delle misure di distanziamento sociale e con l’utilizzo dei previsti dispositivi di protezione individuale.
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Non sono mancate durante il periodo di Pasqua le iniziative di beneficienza delle sezioni comunali di Federcaccia Brescia. Tra le tante segnaliamo quella di Federcaccia Vobarno che ha promosso una raccolta fondi per la locale casa di riposo vendendo, casa per casa, uova di Pasqua, ovviamente al cioccolato, a marchio FIDC. Al termine dell’iniziativa, durante le celebrazioni del Venerdi Santo, i membri del Consiglio Direttivo presieduto da Massimiliano Vedovelli hanno consegnato ai responsabili della struttura per gli anziani una somma di denaro, oltre 800 euro, per rendere più serene le festività pasquali agli ospiti della RSA. Un gesto gradito ma soprattutto significativo quello fatto dagli amici di Vobarno. Bravi!