Federcaccia Nazionale torna sull’argomento della mobilità venatoria e sulla possibilità di esercitare la caccia. Di seguito riportiamo il comunicato stampa della Presidenza nazionale che non possiamo che condividere. Sulla scorta di quanto avvenuto nel mese di dicembre crediamo che sia sotto gli occhi di tutti quanto sia nullo ai fini della propagazione dell’epidemia l’esercizio dell’attività venatoria. Cacciatori in forma vagante, da appostamento fisso e temporaneo, selecontrollori per i quali si è già aperta la stagione invernale che si concluderà il 15 marzo, chiedono a gran voce di poter continuare ad esercitare la propria passione. Federcaccia non molla ed invita tutte le altre associazioni a sottoscrivere un documento comune. “Stanno ormai per scadere le misure di contrasto della pandemia previste dal Governo Conte per i giorni delle festività natalizie e che hanno disciplinato per l’Italia una alternanza di giorni di zona rossa e di zona arancione con le relative limitazioni ad attività e movimenti. Mentre si sta ancora discutendo in merito ai provvedimenti da applicare successivamente, punto fermo della strategia governativa sembra rimanere la classificazione per zone delle diverse regioni in base agli indici di diffusione della malattia. Se è necessario affrontare questa ennesima fase di lotta al COVID-19 con altri vincoli alla nostra vita privata, sociale e lavorativa, anche noi cittadini cacciatori come tutti gli altri nostri connazionali lo faremo. Con serietà, spirito di collaborazione e senso civico, così come abbiamo fatto sino ad ora e nei tempi più bui della crisi sanitaria.
Ma quella che era una soluzione di emergenza si è ormai mutata in un sistema strutturale di cui non è facile prevedere il termine. Se era accettabile che nel pieno dell’emergenza il sistema fosse indirizzato a minimizzare i rischi di diffusione del virus senza troppo stare a guardare per il sottile, come si usa dire, imponendo regole generali e generiche, adesso chiediamo che anche al nostro specifico settore e a tutte le sue componenti – sociali, economiche e produttive – venga rivolta una maggiore attenzione da parte del Governo.
La caccia è attività pienamente compatibile col distanziamento sociale, molto più di altre normalmente consentite in zona arancione e perfettamente esercitabile senza mettere a rischio contagio né se stessi né gli altri anche in zona rossa.
Per questo motivo abbiamo invitato le altre AAVV e il CNCN, riuniti insieme a noi nella Cabina di Regia del mondo venatorio, a svolgere al più presto una riunione per procedere in modo unitario a una nuova richiesta di confronto al Governo affinché provveda, nel perdurare della attuale classificazione del rischio per regioni, a dare indicazioni specifiche, chiare e uniformi su tutto il territorio nazionale cosicché i cacciatori italiani – come gli altri cittadini tutti uguali di fronte alla legge – possano esercitare la loro attività senza disuguaglianze e senza inutili restrizioni che paiono più frutto di preconcetti ideologici che di reali necessità sanitarie.
La nostra proposta, che discuteremo con le altre Associazioni, è che venga preso a modello quanto previsto e attuato dalla ordinanza toscana 117 del 5 dicembre 2020 e da quelle delle altre Regioni che hanno adottato provvedimenti similari, estendendone la validità a tutto il territorio nazionale anche nel caso una parte di questo ricada in zona rossa, rendendo possibile esercitare l’attività venatoria nel territorio del comune di residenza, negli ATC di residenza venatoria, negli appostamenti e agli ungulati, in squadra e a singolo, e nelle AFV e ATV, anche fuori dal comune di residenza. Una richiesta che riteniamo ragionevole e volta a ristabilire la certezza del diritto per un’attività che non meritava limitazioni, in quanto svolta all’aria aperta e in piena sicurezza, in attesa di un ritorno, che auspichiamo rapido, del nostro Paese alla normalità.” L’azione fortemente costrittiva del Governo centrale nei confronti delle libertà personali dei singoli cittadini, compresi i cacciatori, rischia di compromettere quanto di buono è stato fatto fino ad oggi. Il mondo venatorio non cerca assembramenti, movide ed altri sollazzi di questo genere: vogliamo frequentare in liberta l’ambiente, i boschi, le rive dei fiumi, i nostri capanni soli ed in pace con tutti. Riceviamo e con orgoglio pubblichiamo questo simpatico comunicato della Federcaccia di Cossirano. “Era una mattina buia e tempestosa e degli strani individui, con auto certificazione alla mano, giravano per il Comune di Trenzano, Strani pensano i passanti,” saranno i re Magi ” bisbigliano i bimbi e invece niente di tutto questo o meglio, strani siamo strani, cammelli non ne abbiamo ma doni in gran quantità ne trasportiamo. In questo periodo così difficile per tutti, con mille restrizioni e vincoli, tra cui il divieto di esercitare la nostra più grande passione, non ci siamo dati per vinti e come nostro solito abbiamo pensato a chi sta peggio di noi. Armati non di doppiette ma di tanta buona volontà nella mattina del 6 gennaio come Sezione cacciatori F.I.D.C di Cossirano, scortati dal Sindaco Italo Spalenza abbiamo donato e distribuito, in barba alle intemperie, pacchi alimentari e beni di prima necessità a numerose famiglie del comune di Trenzano, Un piccolo gesto che si spera porti un poco di sollievo e un sorriso a chi si trova nel bisogno.”