Avevamo appena riassaporato il piacere di poter cacciare in piena libertà ma la recrudescenza del Covid 19 ci ha fatto tornare ai vincoli severi della Zona Rossa. Non sta certo a noi sostenere la pericolosità del momento, se le scelte fatte dal Governo siano sensate o esagerate, però una riflessione vogliamo farla ad alta voce. In questo scampolo di stagione venatoria, durante le fredde albe e le mattinate umide nessuno di noi, ma proprio nessuno, si è esposto a nessun tipo di contagio! E non perché si sia prestata una meticolosa attenzione alle norme per il distanziamento, oppure perché si è indossata diligentemente la mascherina o perché ci siamo annegati le mani nel disinfettante, nessuna di queste cose, ma solo perché a caccia ci andiamo soli o distanziati e le occasioni di contagio sono inesistenti, nulle! Non è difficile capirlo, anzi, con tutta probabilità stare all’aria aperta ci ha fatto pure bene, alla faccia dei nostri detrattori che hanno ovviamente criticato Regione Lombardia per l’ordinanza emessa in Zona Arancione che permetteva la mobilità negli Atc e Ca di residenza venatoria. E, a scanso di equivoci, una nuova ordinanza del Presidente Fontana, che ringraziamo, ci permetterà di goderci gli ultimissimi giorni di caccia nel mese di dicembre: pochi, lunedì 28 e mercoledì 30, ma importanti per noi. A gennaio poi il calendario limiterà la caccia vagante solo lungo le rive di fiumi, laghi e stoppie allagate mentre i capannisti potranno esercitare tre giorni a scelta fino al 31 gennaio. Buone notizie da Ispra invece per i cacciatori di cinghiale in braccata; l’assessore Fabio Rolfi aveva infatti richiesto all’Istituto di Ozzano (BO) di poter prolungare la stagione venatoria per questa tipologia di caccia fino al 31 di gennaio ed il parere dei tecnici è stato positivo. In questo modo il mese di caccia perso a novembre verrà recuperato dai cinghialai nel mese di dicembre soddisfacendo le richieste di tutte le squadre lombarde e limitando il rischio di trovarci la prossima primavera in tutta la Regione con popolazioni di cinghiali rinvigorite dal mancato prelievo. La stagione venatoria finirà ufficialmente il 31 gennaio ma per molti la fine di dicembre è l’ultima pagina di un libro fatto di passione e ricordi: lasciamoci alle spalle questa stagione disastrosa e concentriamoci a risolvere i problemi ben più gravi che opprimono la nostra società con la speranza di tornare a vivere stagioni venatorie meravigliosamente “normali”.