Nella notte tra sabato e domenica scorsa 11 appostamenti fissi in Franciacorta, zona Calino Borgonato ed Adro sono stati completamenti distrutti da vandali organizzati. Oltre lo scempio delle distruzioni sono state fatte scritte minacciose ed addirittura tra i resti di un capanno è stata esposta una bambola rudimentale impiccata: se non fosse una situazione maledettamente seria ci sarebbe di che scherzare sulle devianze di alcune persone. Una sveglia caduta a terra e privata nell’urto della batteria segna l’ora del raid, le 3.23. Tutti i capannisti colpiti da questa aggressione, per la maggior parte di Federcaccia, hanno sporto immediatamente denuncia alle autorità di Pubblica Sicurezza; amministratori locali e istituzioni regionali hanno espresso il loro disappunto e hanno condannato l’accaduto con severità. Ma tra i cacciatori comincia a serpeggiare un malessere, un disagio, una frustrazione che se tra i più anziani può trasformarsi in rassegnazione tra i più giovani si sta tramutando in rabbia. Qui deve far sentire il proprio peso Federcaccia che subito con i propri dirigenti di zona ha affiancato i cacciatori: noi pretendiamo attenzione! C’è l’esigenza che le forze dell’ordine non facciano passare in secondo piano quanto avvenuto. Ci sono modi e mezzi per risalire agli autori di questo scempio e il lavoro va fatto per dare giustizia a chi ha subito il danno ma anche per coloro che a Brescia, e siamo ancora in 20.000, esercitano una attività perfettamente legale. Con le altre associazioni è stato richiesto un incontro con il Prefetto e la Procura, ma come Federcaccia stiamo cercando di avere un incontro con altre istituzioni di PS perché i vandali hanno lasciato qualche indizio e noi pretendiamo che su questo si lavori. Altrimenti c’è disparità! E sulla prevenzione potrebbero impegnarsi anche i carabinieri Forestali del Soarda, quelli di Roma, conoscendo bene il territorio e la disposizione dei capanni fissi di Brescia. Questa volta non molliamo, soprattutto con le Istituzioni, dalle quali pretendiamo attenzione vera, non di facciata. Chiediamo indagini, uso di tecnologie, analisi delle telecamere sul territorio, non ci interessano le solite tavolate negli uffici di rappresentanza che poi si spengono quando l’ultimo chiude la porta. Vogliamo attenzione e la vogliamo subito.