La Regione Lombardia ha pubblicato un decreto riguardante l’autorizzazione al controllo della specie colombo di città per prevenire danni all’agricoltura mediante prelievo venatorio, nel periodo 20 settembre 2020 – 20 gennaio 2021. Il numero massimo di capi prelevabili è pari a 20.000 e sono stati autorizzati al controllo 600 cacciatori, a fronte di 736 richieste di autorizzazione. Le deroghe al prelievo venatorio sono state approvate dall’ISPRA .“Il colombo di città è una specie – ricordano da Milano-, che crea danni ingenti ai campi di frumento, girasole, mais, orzo, pisello, riso e soia. Oltretutto porta un rischio di carattere sanitario negli allevamenti. Visto che siamo una delle prime regioni zootecniche d’Europa non possiamo correre rischi. I piccioni possono ospitare una quantità di patogeni di varia natura trasmissibili per via aerea e non solo”. In Lombardia, l’importo dei danni accertati alle produzioni agricole dal colombo di città è stato di 932.000 euro fra il 2004 e il 2019. Per non superare il limite massimo totale di capi prelevabili, ogni cacciatore autorizzato al controllo del colombo di città, potrà prelevare un numero non superiore a 33 capi totali nel corso del periodo consentito ed un numero di capi giornalieri non superiore a 30. “La Lombardia è la prima regione agricola d’Italia e l’agricoltura va difesa, ha sottolineato l’assessore Rolfi, anche attraverso una alleanza sempre più stretta tra mondo agricolo e venatorio. Nella nostra regione il settore primario dà lavoro a oltre 230 mila persone e intendiamo intraprendere ogni azione possibile per valorizzare il nostro sistema agroalimentare, che sarà il principale protagonista della ripartenza economica”. Nella nostra provincia sono state autorizzate 227 persone. Non sono sicuramente un numero alto ma è un inizio. Confidiamo che, con una buona riuscita di questo primo anno, Regione Lombardia saprà in futuro ampliare le persone che potranno accedere a questa forma di prelievo.