Per il cervo gli accoppiamenti si verificano tra settembre e ottobre, periodo in cui i maschi che provengono da diversi branchi si riuniscono presso i quartieri riproduttivi frequentati da più gruppi di femmine.
A differenza del capriolo il cervo maschio non difende un territorio, ma un harem, cioè un gruppo di femmine con cui intende accoppiarsi: questo sistema viene detto poliginico con difesa delle femmine.
Solo i maschi dominanti hanno accesso alla riproduzione infatti le femmine rifiutano di accoppiarsi con i maschi giovani.
Durante il periodo degli accoppiamenti i maschi assumono comportamenti caratteristici finalizzati a:
- conquistare l’harem, imbrancando un gruppo di femmine; il maschio esercita un controllo costante sul proprio harem serrando la strada col proprio corpo alle femmine che tentano di allontanarsi.
- difenderlo dagli altri maschi mediante interazioni aggressive come:
- bramito: segnala acusticamente il possesso dell’harem. La potenza con cui viene messo il correlata alle condizioni fisiche del soggetto. I maschi più deboli tendenzialmente riconoscono la propria inferiorità ed evitano lo scontro diretto;
- marcia parallela: confronto ritualizzato che può preludere al combattimento. I contendenti espongono il proprio fianco assumendo una postura che mette in risalto lo sviluppo del palco. I due maschi camminano poche centinaia di metri studiandosi a vicenda;
- combattimento: scontro che avviene di solito tra maschi di pari vigore e aggressività; rappresenta la soluzione estrema per definire i rapporti di dominanza. I contendenti intrecciano i palchi iniziano a lottare dando delle spinte.
- compiere gli accoppiamenti: ogni femmina e recettiva per circa 24 ore in corrispondenza dell’ovulazione. Il maschio annusa periodicamente tutte le femmine dell’harem, percepisce attraverso stimoli olfattivi l’avvicinarsi dell’estro e rincorre la femmina leccandola e arricciando il labbro (flehmen) per acuire le proprie percezioni odorose. Alla fine del inseguimento la femmina si ferma e avviene l’accoppiamento.
Difesa dell’harem, controllo delle femmine e accoppiamenti richiedono molto impegno per i maschi, attenzione e sforzo costante per tutto il periodo degli amori, comportando un notevole dispendio energetico; infatti le attività connesse alla riproduzione possono produrre nei maschi dominanti fino al 25% del calo del peso corporeo.
I maschi assumono molteplici altri atteggiamenti di minaccia è di marcatura come:
- snudamento del canino: viene rivolto ad altri maschi e anche alle femmine;
- tosse: verso che spesso segue il bramito, ha la funzione di minaccia verso le femmine che vogliono allontanarsi dal branco;
- sfoderamento del pene con spruzzo di urina sul ventre: l’odore del maschio diventa così più intenso è percepibile;
- sfregamento del palco su alberi o arbusti: serve a scaricare l’aggressività in eccesso: alcuni rami vengono caricati sui palchi per aumentarne il volume.
Il parto avviene tra maggio e giugno e le femmine gravide si allontanano dal branco scegliendo un luogo tranquillo per partorire. Nei primi giorni di vita il piccolo resta accucciato tra la vegetazione ricevendo visita dalla madre circa ogni due o tre ore per l’allattamento. Col passare del tempo la frequenza delle poppate si riduce e aumenta il tempo che i due trascorrono insieme. Ad un mese di vita il piccolo segue costantemente la madre all’interno del branco.