Federcaccia Lombardia da 1 anno è rappresentata a livello Europeo da Angela Popovic. Si è dimostrata centrata ad oggi la scelta di aver voluto finanziare la presenza di un nostro rappresentante presso il Parlamento Europeo, un approccio diretto per conoscere come veramente si parla di caccia a Bruxelles. Abbiamo quindi voluto farle qualche domanda per capire l’importanza del suo lavoro per la tutela della caccia.
1.Qual è la tua esperienza pregressa che ti ha portato ad essere scelta da Federcaccia per questo ruolo?
Sono laureata in Ingegneria Ambientale e ho fatto un master in Ingegneria Chimica. Dopo un’esperienza in un settore diverso, ho superato la selezione come “Blue Book Trainee” presso la Direzione Generale dell’Ambiente della Commissione europea nel 2013 e, successivamente ho potuto fare un periodo di tirocinio anche presso il Parlamento Europeo e questo mi ha permesso di farmi conoscere presso le istituzioni a Bruxelles.
Dal febbraio 2015 lavoro per la Federcaccia con la qualifica di “Public Affairs Officer”. Grazie alle precedenti esperienze presso il Parlamento Europeo e soprattutto grazie alle conoscenze della macchina burocratica e amministrativa, ho potuto svolgere per FIDC Lombardia un ruolo che si potrebbe definire di “lobbysta”.
Inutile dire che è fondamentale stabilire buoni rapporti con i deputati amici, e, paradossalmente, soprattutto con quelli ostili.
2. Perché è importante per Federcaccia avere una presenza a Bruxelles?
Federcaccia vuole monitorare in modo professionale ed efficiente i molteplici interessi dei propri associati, grazie alla mia presenza presso il Parlamento Europeo, La Commissione UE e i comitati e organismi che operano presso di lei. A Bruxelles io sono l’ antenna del mondo venatorio presso la Commissione UE. Alla stessa stregua mantengo rapporti permanenti anche con i parlamentari europei, in particolare lombardi, presenti nell’Intergruppo: “ Biodiversità, Caccia e Attività rurali“. Così facendo penso di essere un’eco della voce e degli interessi degli oltre ottantamila cacciatori lombardi.
3. Come è vista la caccia in generale?
Come tutti sappiamo, l’Europa è caratterizzata da una grande varietà di culture e identità nazionali. L’immensa ricchezza delle tradizioni e dei metodi di caccia nel nostro continente è un riflesso di questa diversità tipicamente europea ed è una parte fondamentale del nostro patrimonio culturale comune.
Purtroppo oggi con il crescente divario tra città e campagna si assiste anche a una marginalizzazione del ruolo della caccia nella nostra società e, al contrario, all’aumento dei movimenti per i diritti degli animali. Per questo motivo, ogni cacciatore deve sentirsi in dovere di contribuire alla promozione della fauna selvatica e alla conservazione degli habitat attraverso la caccia sostenibile, tanto come privato cittadino che come membro impegnato di Federcaccia .
4. A Bruxelles, c’è qualcuno che dedica tempo ed energia alla caccia? Chi? Cosa stanno facendo?
A Bruxelles, molti si impegnano per una caccia sostenibile ma non mancano i movimenti ostili. Per questa ragione la nostra presenza è molto importante. Fra i maggiori alleati in questa battaglia vorrei ricordare alcuni tra gli eurodeputati più sensibili su questi temi:
il Presidente dell’Intergruppo, l’eurodeputato Karl-Heinz Florenz (tedesco), il Vice-Presidente Renata Briano (italiana) e Bendt Bendtsen (danese) e molti eurodeputati italiani
L’intergruppo caccia e biodiversità, che ha il suo segretariato alla sede FACE (Federazione europea delle associazioni venatorie) di Bruxelles, ha una lunga tradizione ed è uno dei più grandi e attivi sin dal 1985. Ha portato contributi concreti nell’ambito della conservazione e gestione della fauna selvatica, ma anche in tema di legislazione sulle armi, sulle politiche di sanità pubblica e sulle questioni rurali.
L’Intergruppo, insomma, rappresenta la ripresa di un coordinamento internazionale a difesa della caccia nei prossimi cinque anni (2014 – 2019) e, con il sostegno di FACE, ha organizzato più di 15 riunioni presso il Parlamento europeo sui vari temi: Biodiversità, fauna selvatica, Fitness Check, Direttiva Armi, Caccia per trofei…
5. Quale tipo di caccia può avere futuro in questa Europa?
Non credo che una specifica pratica di caccia possa essere considerata più importante di altre. Naturalmente ci sono pratiche più popolari e diffuse. Ma alla fine questa è la scelta che spetta ad ogni cacciatore. Questo non toglie che le pratiche di caccia più affascinanti sono quelle collegate alle tradizioni locali ormai quasi dimenticate ma che alcuni cacciatori con passione continuano a trasmettere alle generazioni future. Per questo la priorità oggi dovrebbe essere di difendere le tradizioni e il nostro diritto di praticare – in modo sostenibile – la nostra caccia preferita.
Federcaccia sta lavorando in modo che l’Europa non si svuoti di queste tradizioni in nome di ideologie che privino molti dei cittadini del diritto alla piena e responsabile coabitazione con la natura .