Ad apertura della stagione venatoria avvenuta un minimo di bilancio è doveroso farlo. Molti appassionati in pianura non solo non hanno fatto carnieri di selvaggina stanziale, ma nemmeno incontri della stessa. Questo nonostante il lavoro importante svolto dall’Atc Unico e quello, altrettanto importante, messo in campo dalle sezioni locali di Federcaccia, sia attraverso i ripopolamenti che le prove cinofile. Sicuramente il degrado del territorio è al primo posto dei problemi ma altri motivi non si possono ignorare. Innanzitutto il mancato controllo dei predatori, soprattutto gazze e cornacchie cresciute negli ultimi anni a dismisura. Da non tacere poi il continuo addestramento di cani sul territorio, oggi in regime di vera e propria anarchia a causa della quasi inesistente vigilanza sul territorio a caccia chiusa. Eppure un regolamento della Provincia di Brescia prevede che le guardie venatorie volontarie, presenti sempre in gran numero dalla terza domenica di settembre nella nostra provincia, possono agire durante la stagione della caccia solo se prestano un servizio continuativo per tutta la durata dell’anno. Il percorso di crescita culturale della nostra categoria è ancora molto lungo anche se non mancano esempi positivi dalle vicine provincie.
Di seguito pubblichiamo quanto ricevuto dall’Ufficio Stampa di News Lombardia.
“Ringrazio il coordinatore della Commissione Politiche agricole in Conferenza delle Regioni Leonardo Di Gioia per aver accettato la richiesta di Regione Lombardia di istituire un Tavolo tecnico per la definizione delle linee guida per l’applicazione del regime delle deroghe da parte delle Regioni in tema di caccia”.
Si dichiara soddisfatto l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, perché la domanda di dialogo in materia di cattura di uccelli da utilizzare come richiami vivi è stata accolta.
L’istituzione del tavolo tecnico verrà discussa nella prossima seduta della CPA proprio a seguito della richiesta formulata da Regione Lombardia, per mano dell’Assessore Fava, nel mese di agosto, ed è finalizzata a stabilire le condizioni di funzionamento degli impianti di cattura degli uccelli da richiamo, condizioni da condividere con le altre Regioni e con il Governo al fine di contemperare le esigenze del territorio con il quadro normativo.
“E’ fondamentale che sia la Commissione Politiche Agricole ad assumere un ruolo guida in questo lavoro, dal momento che troppo spesso si assiste ad un tentativo di sottrarci le competenze in materia di caccia e gestione faunistica. Così come sarà opportuno assumere un ruolo guida nell’esame del Piano d’Azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici, sul quale il ministero dell’Ambiente ha lavorato in questi mesi senza un nostro coinvolgimento.
* Il Rifugio Alpe Rosello con CA4 organizza per sabato 24 una giornata didattica sul bramito del cervo con relativa uscita serale, per info 03641916180; 3420628315