Puntuale è stato depositato un ricorso avverso la delibera di Giunta Regionale XII/3831 riguardante le modalità di apposizione dei contrassegni inamovibili (anellini) dei richiami vivi per la caccia da appostamento.
Questo ricorso rivolto al TAR Lombardia da parte di una a noi ancora sconosciuta associazione chiamata “Stop Animal Crimes Italia aps”, parte dal ritenere come pratica di possibile elusione di legittimità poiché consente il cambio dell’anello al singolo cacciatore e non ad agenti di vigilanza, limitandosi gli stessi ad un controllo a campione.
Il ricorso mira a bloccare una regolamentazione che, invece, nasce per garantire trasparenza e legalità nell’utilizzo dei richiami vivi. La Regione Lombardia ha stabilito un sistema di contrassegni numerati per identificare in modo chiaro gli uccelli detenuti dai cacciatori, evitando così abusi e garantendo il rispetto della normativa vigente. Ma, come al solito, le associazioni animaliste vedono in ogni norma di gestione una minaccia e non una soluzione.
E viene paventato che gli anellini rilasciati potrebbero essere messi a esemplari di cattura illecita già in possesso del cacciatore.
Ovviamente non prendendo in esame che la delibera regionale consente sì la sostituzione, peraltro solo degli anellini in alluminio, ma che sostituire vuol dire che gli anellini sostituiti debbono essere poi riconsegnati alla pubblica amministrazione, UTR competenti.
E che, se si ricevono dieci anellini, una volta sostituiti dovranno essere resi i dieci anellini cambiati.
Ma la perla la si legge allorquando i ricorrenti, nella fattispecie relativa agli uccelli feriti, paventano “un ferimento volontario del volatile”, come se fosse possibile destinare la traiettoria dei pallini da caccia destinandoli al solo ferire lievemente un uccello, onde poter poi utilizzarlo per richiamo una volta guarito.
Quindi ritenendo poi tutti, veterinari della pubblica amministrazione compresi, parte di una commedia da mettere in scena, quasi facilmente, per eludere le leggi.
Vorremmo ricordare a tutti, compresi gli avvocati delle nuove sigle animaliste, che le sanzioni di natura penale che accompagnano tutta la questione richiami vivi, è di una pesantezza maggiore delle pene oggi rivolte a tanta delinquenza comune.
Ovviamente è stata richiesta anche la sospensione cautelare degli effetti di questa delibera.
Noi di Federcaccia, ma non abbiamo motivo di pensare che anche altre sigle si uniranno a noi, saremo a fianco di Regione Lombardia per opporci alle motivazioni di questo ricorso e di altri, se ci saranno, confidando comunque nel buon senso che proprio nella ultima parte dello scorso anno i vari TAR, specialmente quello della Lombardia, hanno dimostrato.
Chi conosce davvero il mondo venatorio sa bene che i cacciatori non sono predatori senza scrupoli, ma i primi a rispettare e proteggere la fauna selvatica. Sono loro a garantire il monitoraggio delle popolazioni di uccelli, a segnalare squilibri ambientali, a difendere il territorio dal degrado. La caccia è parte integrante della gestione faunistica e non può essere trattata come un crimine da eliminare a colpi di ricorsi e sentenze.
Eppure, ogni anno la storia si ripete. La stagione venatoria finisce, i cacciatori ripongono le doppiette e si preparano per il prossimo autunno, mentre le associazioni animaliste iniziano la loro battaglia legale per cercare di impedire, con ogni mezzo, l’attività venatoria.
Il ricorso presentato contro la Regione Lombardia non è un caso isolato. È parte di una strategia più ampia che mira a limitare progressivamente il diritto di cacciare, fino a eliminarlo del tutto. Per questo, il mondo venatorio deve restare unito, vigilare e far sentire la propria voce.
Perché la caccia non è solo una passione. È cultura, tradizione, gestione del territorio. E chi la pratica non si arrenderà di fronte all’ennesimo tentativo di ostacolarla.
*Continua l’operazione di conferma o di variazione della banca dati dei richiami vivi posseduti dai cacciatori da appostamento, operazione resa obbligatoria dalla delibera istituente la banca dati stessa, e che deve essere fatta entro il 31 marzo di ogni anno.
Le sezioni che hanno curato il primo inserimento continuano nell’aiuto ai singoli cacciatori nella incombenza non proprio semplice dell’adempimento richiamato;
*Ricordiamo ancora una volta le elezioni dei delegati zonali per l’assemblea dell’ATC unico di Brescia, elezioni che si terranno in ogni comune domenica mattino 16 marzo; informatevi del luogo esatto e dell’ora in cui è possibile esercitare il proprio voto.
*La Fidc comunale di Brescia organizza una gara su quaglie con sparo domenica 23 marzo dalle ore 7.30 presso il quagliodromo Fidc barco di Gussago (gara solo per tesserati Fidc);
* La Fidc di Paitone comunica che la ZAC per cani da seguita in loc.Tesio nel comune di Paitone aprirà sabato 15 marzo, martedì e venerdì giorni di chiusura, permessi presso Bar Tiratardi a Paitone, Osteria da Rabba a Serle e Del Rio Franco a Paitone;
* I cacciatori Fidc del raggruppamento di Corte Franca organizzano la 18^ Giornata ecologica inserita nel progetto Paladini del Territorio domenica 16 marzo ritrovo ore 7.15 presso la sede di Borgonato via F.Foresti 1
* Si ricorda l’annuale cena dei campioni cinofili bresciani che si terrà presso il ristorante Pio Nono a Erbusco sabato 15 marzo dalle ore 20.00
Per chi volesse partecipare la quota è di €.45,00, ed è obbligatoria la prenotazione chiamando Fidc Brescia al 030 2411472 o via mail a fidc.brescia@fidc.it entro giovedì; le classifiche sono pubblicate sul sito www.federcacciabrescia.it
**