La Regione Lombardia ha approvato il 27 gennaio la delibera 3831 che detta norme applicative per la tanto attesa sostituzione degli anellini per i richiami vivi usati nella caccia da appostamento. Premesso che questa è ancora una prima fase, necessaria per poi arrivare alla soluzione, nella quale si sono specificate le soluzioni tecniche relative alla qualità e caratteristica dei contrassegni ed al loro modo di sostituzione. Ovviamente poi, una volta esecutiva la delibera stessa, si passerà alla fase pratica della sostituzione. Vediamo un po’ di chiarire, a nostro avviso naturalmente, il contenuto della delibera e dell’allegato 1.
Viene stabilito il punto fermo delle caratteristiche dei contrassegni/anellini relativo alle misure interne ed in altezza degli stessi, diverse per le singole specie. Si stabilisce poi che per i pulli, i nuovi nati da allevamento, gli anellini devono essere preferibilmente di duralluminio o acciaio, ancora preferibilmente colorati anche all’interno; non è escluso anche l’uso di contrassegni inamovibili di materiale plastico con linguetta di metallo purché l’inamovibilità sia garantita da laboratorio di prova accreditato secondo normativa statale.
Venendo alle sostituzioni, che devono essere fatte solo per gli anellini in alluminio, essendo ritenuti validi quelli esistenti in duralluminio o acciaio, vengono definite le caratteristiche di un anellino a bugna che dovrà avere impresso un codice alfanumerico per sigla provincia, tipo di richiamo e una serie di 6 numeri, 5 per la sola allodola; la apposizione dello stesso deve essere resa inamovibile tramite schiacciamento con pinza adatta. Per la sostituzione è premessa l’iscrizione alla banca dati di Regione, che abbiamo fatto nel tempo, e la richiesta scritta, istanza, tramite associazione venatoria di appartenenza o ATC/CA. Nella istanza dovrà essere definita la provenienza del richiamo, se acquisto da allevatore, da cacciatore o se tramite acquisizione di anellino da associazione ornitologica riconosciuta.
Con tale richiesta, facciamo l’esempio venga fatta tramite associazione per facilità, questa si recherà da UTR e ritirerà per conto del cacciatore gli anellini richiesti e li consegnerà a lui o a persona espressamente delegata; questi provvederà alla sostituzione, quindi a rendere, sempre tramite la associazione, i vecchi contrassegni con elenco del codice di quelli tolti e di quelli messi a nuovo.
Quindi si dovranno togliere i vecchi anellini, sperando di non fare danno al richiamo stesso, per restituirli, e forse sarà utile leggere e segnarsi prima il numero perché non si rovini nella rimozione.
I tempi di tutto questo? Immaginiamo che, se la delibera diventi operativa e si passi alla gara per la fornitura degli anellini e la loro disponibilità agli UTR entro l’estate, si possa davvero essere pronti alla sostituzione per la prossima stagione venatoria.
A tutta questa operazione la delibera poi assegna al servizio di vigilanza i controlli su almeno il 5% dei richiedenti, a garanzia della serietà e legittimità della stessa.
Chiaramente abbiamo qualche preoccupazione come associazione, posto che il lavoro di ricezione delle istanze, richiesta all’UTR, distribuzione ai cacciatori e reso degli anellini all’UTR si sommerà a quello del tesseramento nello stesso ridotto periodo; auspichiamo che a tutta questa difficoltà non si sommino tempi obbligati ristretti, pena il rischio applicativo complessivo.
Si poteva fare meglio? Di certo si poteva fare prima.
Comunque ringraziamo Regione Lombardia per avere adottato uno strumento che dovrebbe metterci al riparo da un sistema sanzionatorio irreale, posto in essere specialmente da vigilanza particolarmente indirizzata, che ha portato negli ultimi anni tanti cacciatori a processi penali, peraltro la maggior parte con assoluzioni, e ha contribuito però a farli smettere dalla attività venatoria.
Torneremo su questo notiziario nei prossimi giorni, appena avremo altre novità, a tenere aggiornati sulla questione.
Una riflessione sul tema referendum, anche se nella tornata di quelli approvati dalla Corte Costituzionale non ve ne sono che riguardano l’attività venatoria.
Ci pare però utile rimarcare, ovviamente a nostro parere, una complessiva diminuzione del valore dell’istituto stesso, della sua valenza a democrazia diretta.
Se i nostri costituzionalisti nel 1948 stabilirono come necessaria la raccolta di 500.000 firme a corredo delle richieste referendarie, firme da raccogliersi da notai o da segretari comunali, la modifica del 2020 ha ammesso la raccolta dello stesso numero di firme in forma digitale.
Crediamo che chiunque capisca la diversa difficoltà di raccolta o, meglio, la facilità odierna delle stesse, non accompagnata però da un diverso numero di firme.
Riteniamo non sia serio e che senza nulla togliere ai metodi nuovi, si debba quantomeno disporre la necessità di un diverso quorum.
Ovviamente evidenziamo un problema, che la politica dovrebbe valutare, ma che probabilmente fino alla verifica dell’abuso di questo istituto nei prossimi anni, probabilmente non accadrà.
* La Fidc di Cologne comunica l’apertura della Zac B Monte Orfano nel comune di Cologne fino al 31 agosto, chiusa martedì e venerdì; permessi 339 5346904 Goffi Giampaolo.
* La Fidc di Nuvolento comunica che dal 1 febbraio fino al 15 agosto apre la ZAC tipo B loc.Monte Bausso per cani da ferma, seguita e cerca, nel comune di Nuvolento, permessi Bar Vienna 030.6897441.