Il Consiglio di Stato con ordinanza del 6 dicembre ha respinto la richiesta di sospensione della sentenza del TAR Lombardia e del calendario venatorio lombardo.
I Giudici d’appello hanno attestato che i Key Concept sui periodi di migrazione non sono giuridicamente vincolanti, possono essere superati con prova contraria e ha poi riconosciuto che quelli utilizzati dall’ISPRA, a differenza di quelli degli altri Stati europei, si basano su un criterio probabilistico prudenziale che “considera la specie in migrazione quando per questa si individuano “i movimenti più precoci sul territorio”.
I Giudici hanno poi riconosciuto che la motivazione data dalla Regione a scostamento dal parere dell’ISPRA appare “appropriata e completa in relazione alle diverse valutazioni dei diversi organi istituzionali e alle linee guida europee”.
Il Consiglio di Stato ha quindi ritenuto che “il pericolo” denunciato dalle associazioni animaliste non fosse apprezzabile positivamente e pertanto ha respinto le richieste di anticipazione di chiusura della caccia.
Pertanto il Calendario lombardo rimane pienamente valido e vigente sino al termine della stagione anche con riferimento alle parti contestate: Cesena e Sassello rimangono aperti sino al 20 gennaio, tutti gli anatidi (insieme a folaga, gallinella d’acqua e porciglione) sino al 19 gennaio anche in forma vagante e dal 20 al 30 solo da appostamento, la beccaccia in ATC aperta sino al 20 gennaio. Beccaccino e frullino aperti sino al 30 gennaio. Ricordiamo che le associazioni animaliste chiedevano comunque la chiusura anticipata della caccia vagante al 31 dicembre.
Il Consiglio di Stato ha respinto anche la richiesta di sospensione del Calendario dell’Emilia Romagna.
Si tratta di pronunce importantissime per il mondo venatorio, che unitamente alle pronunce dei tribunali amministrativi che le hanno precedute, mettono nero su bianco principi fondamentali per la futura stesura dei calendari venatori: è stata finalmente tracciata una strada più sicura da seguire e queste pronunce renderanno molto più difficile anche per gli animalisti presentare ricorsi accoglibili, a fonte di calendari ben motivati.
Fonte: Federcaccia Lombardia – Ufficio Legale