Continua in maniera importante l’afflusso di cacciatori presso la sede centrale e le sedi periferiche Federcaccia che si sono abilitate per questo servizio, per l’iscrizione degli uccelli detenuti a fini venatori alla banca dati regionale. Dopo qualche difficoltà iniziale ora il portale funziona abbastanza bene e la compilazione riesce in modo spedito. Quindi ancora una volta il mondo venatorio, in questo caso coloro che praticano la caccia da appostamento con richiami vivi, si è messo a disposizione senza tante polemiche, nella convinzione che questo ennesimo adempimento possa davvero essere utile a risolvere e chiarire il legittimo possesso ed uso dei richiami. Speriamo davvero fermamente che avendoci Regione Lombardia posto tempi estremamente rapidi per questo adempimento, il 30 maggio, si possano poi avere in tempi altrettanto celeri i contrassegni previsti dalle norme regionali per la ulteriore legittimazione dei richiami vivi. Ed i relativi univoci adempimenti per la loro applicazione.
Sono in pieno svolgimento le operazioni di censimento primaverili nei Comprensori Alpini per determinare la consistenza delle specie della tipica avifauna alpina, avvistata e contata sulle arene di canto per il gallo forcello, e sentita al canto per le coppie di coturnici e di pernici bianche. Operazioni rese ancor più difficoltose quest’anno dalla grande quantità di neve ancora presente alle quote più alte, che rendono a volte impossibile l’accesso con le auto e fortemente difficoltoso, limitante e pericoloso anche il cammino sui ripidi pendii. Con i risultati che avremo a fine censimento, raffrontati poi a settembre con il successo riproduttivo delle covate censite con il cane da ferma abilitato, si valuteranno le consistenze ed il possibile piano di prelievo stagionale e personale per specie per l’annata venatoria.
Giovedì 9 maggio nella sede della Comunità della Val Sabbia a Nozza di Vestone abbiamo partecipato al convegno “La caccia è necessaria per mantenere la biodiversità” dove alla presenza anche di Amministratori della Valle il relatore Luigi Spagnolli, già Direttore del Parco Nazionale dello Stelvio e Direttore dell’ufficio faunistico della Provincia di Bolzano, con una relazione resa più comprensibile con delle slide, ha sostenuto la tesi del titolo del convegno. Sarebbe difficile riassumere in poche righe il corposo intervento, per cui ribadiamo i concetti principali. Innanzitutto, che da millenni l’uomo presidia la montagna rimodellandola a suo vantaggio con azioni continuative, come ad esempio lo sfalcio, la pastorizia, il taglio degli alberi, la cura dei corsi d’acqua, la caccia, conservando di fatto quella che oggi chiamiamo biodiversità. Conservare significa mantenere un equilibrio nel tempo tra le specie animali, gli ecosistemi e le attività dell’uomo sostenendo le specie in difficoltà ma anche riducendo quelle in eccesso rispetto all’equilibrio stesso. Nel 1950 il 40% della popolazione era contadina e trasmetteva la propria millenaria sensibilità nei confronti della natura vista come risorsa, oggi lo è il 4% della popolazione e le esperienze di natura dell’uomo sono legate perlopiù al giardino di casa e agli animali domestici. In virtù di questa diversa visione si ritiene che la natura può regolarsi da sola, ma non è vero. Basti pensare alla questione della peste suina africana e alla necessità fortissima di cacciatori per tentare di debellarla con un piano nazionale di quasi eradicazione della specie cinghiale. O all’incremento favorito da piani di immissione e di tutela assoluta e rinforzata delle specie Orso e Lupo, che iniziano a porre problemi importanti di presenza e gestione complessiva. Intendiamoci, nessuno di noi vuole la caccia a queste specie, solo ci piacerebbe sapere se senza un piano di gestione si potranno sostenere gli incrementi annui senza problemi. Per chi abita in città forse si, per chi vive e fa vivere la montagna forse no. E immaginiamo non serviranno ancora molti anni per accorgercene, purtroppo.
Si è tenuta ad Ospitaletto nella serata di sabato 11 maggio la premiazione del trofeo “La regina del bosco” a chiusura delle due giornate di prove tenute a fine marzo nei comuni di Bione, Capriolo, Lonato, Lumezzane, Cologne, Erbusco, Paitone, Serle e Treviso Bresciano. Prove organizzate dal Club della beccaccia Valli Bresciane con il patrocinio di Regione Lombardia e delle Associazioni venatorie Federcaccia, Libera Caccia e ANUU Migratoristi ed il coinvolgimento della Provincia di Brescia, dell’ATC Unico Brescia, del Comprensorio alpino C7 Valle Sabbia e dei Comuni prima citati. Con la magistrale regia del Cav. Veccia Salvatore tutto si è svolto egregiamente e nei tempi previsti. La nota di grande soddisfazione che abbiamo rilevato è stata vedere tantissimi giovani e anche qualche ragazza qualificati ai primi posti e ricevere complimenti e premi in abbondanza. A significare che la nostra passione, laddove è declinata con l’ausilio dei nostri amati cani in ambienti naturali e su selvaggina vera, attira ancora tanti giovani. Da qui, da questi concorsi, si può e si deve ripartire per garantire un futuro rispettoso dell’ambiente e della attività di caccia possibile. Una attività che guardi sempre di più alla qualità degli ausiliari e delle loro azioni, rispetto ai soli risultati di carniere.
* La Fidc di Borgosatollo organizza Memorial Cosimo e Mario gara di tiro al piattello fossa sabato 17 dalle ore 14.00 e domenica 18 maggio dalle ore 9.00 presso il TAV di Ghedi