La caccia rimane aperta in Lombardia. Nessuna sospensiva sulla stagione di caccia, si prosegue come da calendario venatorio! Una bellissima news dopo le ultime annate, nella quale sullo stesso argomento il nostro mondo aveva subito delle battute d’arresto. Al Tar di Milano per Federcaccia Lombardia c’era il Presidente avv. Lorenzo Bertacchi a difendere il calendario venatorio a sostegno di Regione Lombardia. “I giudici hanno invitato la ricorrente a rinunciare alla domanda cautelare proponendo la fissazione di un’udienza per la trattazione di tutta la questione a dicembre e quindi la caccia a settembre rimane aperta -è il messaggio del Presidente regionale-. Adesso posso davvero farvi un grosso in bocca al lupo per le prossime giornate, divertitevi e cacciate con prudenza”. Ricordiamo che il ricorso al Tar della Lac riguardava il calendario venatorio e non la questione sul piombo!. Soddisfazione c’è anche da parte di Regione Lombardia, a partire dall’assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Alessandro Beduschi.
“Il TAR -dichiara Beduschi – ha chiesto alla LAC, che aveva presentato ricorso, di rinunciare alle sue istanze cautelari, che negli ultimi anni erano invece sempre state accolte determinando l’immediato stop alle attività venatorie. Il ricorso verrà poi discusso nel merito nel mese di dicembre. Voglio pensare, che le memorie difensive depositate da Regione Lombardia abbiano sostenuto al meglio il nostro calendario, presentato dopo un lungo e approfondito lavoro che ha portato gli uffici regionali a produrre una documentazione scientificamente rigorosa e senza nessun preconcetto ideologico”. Sul Cacciapensieri lo avevamo scritto più di una volta che le motivazioni presentate da Regione per discostarsi dal parere Ispra erano state fatte bene, approfondite e argomentate. Merito anche del DG Andrea Maccari che ha svolto un lavoro certosino. Sicuramente i giudici hanno letto con attenzione le memorie difensive sia della Regione che dei legali delle Associazioni Venatorie e hanno compreso come le motivazioni del ricorso degli animalisti fossero più ideologiche che concrete. Sospendere l’attività venatoria li avrebbe costretti a scrivere delle motivazioni farlocche, costretti ad arrampicarsi sui vetri poichè nulla di realmente fondato era presente nel ricorso. E quindi i giudici hanno rimandato la discussione a dicembre durante la quale, presumiamo, di dovrà andare con motivazioni tecniche e non ideologiche, in un Tribunale che vorrà vedere studi scientifici, le Direttive Europee sui calendari, sui tempi di prelievo, i cosiddetti Key Concepts, insomma si dovrà parlare di argomenti concreti e non di idee personali. Una pessima figura la fa Ispra e siamo basiti che ad oggi nessuno abbia ancora convocato al Ministero dell’Ambiente il Direttore dell’Istituto per chiedergli conto delle affermazioni presenti nei pareri sulle bozze dei calendari regionali, perchè non solo la Lombardia ha ricevuto tale documento. Dove è la politica? Dove è il Ministro? Chi deve dettare le linee dell’atteggiamento del Governo, perchè questo fa Ispra: un dirigente e dei dipendenti statali oppure chi è stato democraticamente eletto e ricopre un incarico politico, cioè di indirizzo e di programmazione? Questo teatrino deve finire. Avremmo accolto la decisone dei giudici qualunque essa fosse ma allo stesso tempo non possiamo esprimere la nostra soddisfazione, senza toni trionfalistici, perchè è evidente che i giudici del Tar di Milano hanno mangiato la foglia sulle banalità animaliste. Resta però il problema piombo sul quale il Governo italiano e la politica di maggioranza ha fatto veramente una figuraccia. Il Regolamento Europeo che vieta l’uso di munizioni contenenti piombo nelle zone umide è del novembre 2021. Da allora si sapeva che sarebbe diventato vigente il 15 febbraio 2023. Ministero dell’Ambiente e Ministero dell’Agricoltura con la collaborazione dell’europarlamentare Pietro Fiocchi si sono limitati a produrre una circolare interpretativa pensando di risolvere la questione. Ci hanno pensato UE e Tar del Lazio a riportarli sulla terra e a gettare il mondo venatorio nel caos. Adesso sono stati presentati degli emendamenti alla legge Omnibus, il nome è già un programma, che se va bene saranno pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale a novembre. La domanda è una sola: perchè tanta inerzia, tanta faciloneria e tanta leggerezza sulla materia venatoria da parte del Governo? Perchè per esempio i consiglieri regionali eletti dai cacciatori, diventati anche assessore al Turismo e alla Moda, come Barbara Mazzali tacciono? Questa vicenda è vergognosa e continueremo a parlarne!
Si è svolto in Questura a Brescia un incontro tra il Questore Eugenio Rodolfo Spina ed i rappresentanti delle associazioni venatorie provinciali. Il signor Questore ha ribadito l’attenzione della Polizia di Stato ai fatti vandalici recentemente accaduti ai danni del quagliodromo di Capriolo e di alcuni capanni in provincia di Brescia. Alla presenza della Dottoressa Francesca Peppicelli è stato poi fatto il punto sulla questione rinnovo porti d’arma, decisamente migliorata negli ultimi tre anni, e da parte del nostro presidente Marco Bruni è stato presentato un documento con alcuni suggerimenti per migliorare ulteriormente il servizio. L’incontro si è svolto in un’atmosfera cordiale e collaborativa da entrambe le parti.