E’ stato presentato sulla Gazzetta Ufficiale il “Piano Straordinario per la gestione ed il contenimento della fauna selvatica”. Il documento è stato predisposto dal Ministero dell’Ambiente di concerto con il Ministero dell’Agricoltura. Un documento di indirizzo, esauriente, che dovrà però essere recepito velocemente dalle Regioni italiane e dagli Enti Parco. La prima cosa che viene sottolineata e dettagliata è che questo documento è in linea con la normativa europea, nello specifico con la Direttiva Habitat recepita dall’Italia nel 1997. Come dicevamo riguarda sia la fauna selvatica in genere, anche quella protetta, che le specie alloctone, cioè quelle non tipiche del territorio italiano, definite in più parti esotiche, un caso su tutti la nutria. Leggendo il documento balza all’occhio come in più di un passaggio venga vista fondamentale l’opera che può essere prestata dai cacciatori, ovviamente opportunamente formati e dotati di un patentino rilasciato dopo aver frequentato un corso su indicazioni di ISPRA. Questo Piano ha anche l’obbiettivo di coordinare tutte le iniziative poste in essere dalle Regioni italiane per esempio per prevenire la Peste Suina Africana che ha colpito i cinghiali in alcune zone del nostro paese tra cui la Lombardia in provincia di Pavia. Quindi anche i PRIU, Piani regionali di intervento urgenti, “dovranno essere integrati con le prescrizioni del presente Piano Straordinario”. Sono ovviamente elencati i parametri per mantenere gli obbiettivi gestionali e i metodi che garantiscano la selettività dei prelievi, elencando gli strumenti più adatti tra cui fucili a canna liscia e rigata dotati anche di termocamere, già in azione in Lombardia da quasi due anni. Consentito anche l’uso di binocoli ad infrarossi o a rilevazione termica , strumenti di video sorveglianza come le fototrappole, richiami acustici, sia elettronici che meccanici, stampi impagliati ma anche richiami vivi ed infine esche alimentari. Insomma un inizio corretto per provare a gestire un patrimonio faunistico esploso anche per l’inerzia di chi doveva controllare e fornire pareri tecnici e che invece fino ad oggi non ha fatto proprio un bel niente. Addirittura per le armi da fuoco si parla di limitatori di suono! Ovviamente incaricati in primis di coordinare e vigilare saranno i carabinieri forestali, caricati in questo caso di una grande responsabilità perchè da loro dipende la tempestività dei risultati oltre che dai funzionari regionali che dovranno recepire questo Piano Straordinario. E ovviamente, oltre agli agenti delle polizie provinciali, viene individuato nei cacciatori un parte fondamentale degli operatori. Ma attenzione, per la prima volta viene validata la possibilità di affidare queste attività a “società private, ditte specializzate o operatori professionali, cooperative e singoli professionisti, previa frequenza di appositi corsi conformi a programmi predisposti da ISPRA”: quindi attenzione alle beghe tra cacciatori perchè oggi la norma apre anche a soggetti diversi la possibilità di operare in collaborazione con le amministrazioni pubbliche, gli Enti, i parchi ed anche i singoli comuni. Interessante poi il capitolo che riguarda la raccolta dati: “ Altro elemento essenziale per individuare le strategie di gestione più efficaci è la realizzazione di una raccolta dettagliata e standardizzata delle informazioni che riguardano i dati di abbattimento, i dati sui danni all’agricoltura e sulle misure di prevenzione adottate nonchè i dati relativi agli incidenti stradali” : in sostanza non si vuole abbattere solamente ma capire lo stato delle popolazioni, monitorare il conseguimento degli obbiettivi prefissati ed eventualmente ritararli dopo l’analisi dei dati raccolti. Il Piano prevede anche soluzioni alternative, che non prevedono l’abbattimento degli animali ma queste soluzioni non si possono utilizzare per le specie esotiche “per le quali le politiche globali comunitarie e nazionali impongono obbiettivi di eradicazione”. Siamo curiosi di vedere come alcune regioni cercheranno di distorcere queste indicazioni pur di non far abbattere gli animali esotici! Infine una nota confortante “ Nel caso in cui gli Enti Gestori delle aree protette regionali non si adeguino al piano regionale entro 6 mesi dalla sua adozione, la regione può provvedere al commissariamento dell’Ente Gestore medesimo per l’attuazione del piano” Avremmo preferito che al posto di “può” fosse scritto “deve” ma è comunque un passo vanti. Il tempo dirà se lo sforzo del Governo darà i suoi frutti, Federcaccia come sempre darà tutto il supporto possibile, supporto concreto e tangibile ovviamente.
* Fidc Concesio e Anuu organizzano una gara su quaglie valida per il Trofeo comune di Concesio senza sparo sabato 8 luglio dalle 14 e domenica 9 luglio dalle 6.00 in località Barco (via Volta) a Gussago
* La Federcaccia provinciale organizza il 55^ Campionato Trofeo S.Uberto individuale domenica 9 luglio presso la ZAC di Soprazocco di Gavardo, le iscrizioni si ricevono entro venerdì 7 luglio alle ore 12 via mail a fidc.brescia@fidc.it o via fax 030.2411466
* Fidc Gambara organizza giovedì 13 luglio una gara in notturna di Fossa olimpica e Percorso di caccia presso il tiro a volo Le Rondinelle Azzurre . Simpatico il titolo della manifestazione “Serata del Pursel”! Montepremi cumulativo, I CACogni piattello preso si vince una salamina, con buona pace del colesterolo!
DI SEGUITO IL DOCUMENTO DI PIANO
Adoz_Piano_str_gest_contenim_fauna_selvatica_decr_13_6_2023_GU_20230701_152