Federcaccia Lombardia fa sentire la propria voce. Come se non bastasse, dopo tutte le problematiche legate all’apertura e ai ricorsi al Tar, i capannisti lombardi dovranno avere nuovamente a che fare con la banca dati dei richiami vivi e regole che come al solito sono tutto fuorché chiare. La nostra associazione ha così scritto a Regione Lombardia attraverso le parole del Presidente Lorenzo Bertacchi.
Federcaccia chiede che questa stagione sia di transizione per dare modo ai cacciatori di aggiornare la banca in maniera corretta. Dopo anni di sospensione infatti si deve ripartire da zero
“Si chiede innanzitutto di dare ufficiale conferma che la Banca Dati sia stata a tutti gli effetti ripristinata nelle sue funzionalità -si legge nella nota di Federcaccia Lombardia-. Si chiede inoltre come si debba procedere all’inserimento delle posizioni personali per la stagione 2022/2023: si comincia ancora da un clone dell’ultima denuncia da aggiornare? Si chiede in quanto le ultime dichiarazioni risalgono al 2017, forse le più recenti al 2018. Il che fa sorgere tutta una serie di problematiche e domande. Sui richiami di cattura nulla quaestio: dovendo essere indicati con il codice identificativo per intero, gli inserimenti sono quelli già presenti, che dovranno essere ripuliti da esemplari deceduti, liberati o fuggiti o aggiornati per eventuali trasferimenti. L’unico problema riguarda la manipolazione del richiamo in attività di caccia.
“Ma sui richiami allevati il problema è molto rilevante. Se si segue ancora la procedura in essere al momento della chiusura della BD, i cacciatori devono partire clonando l’ultima dichiarazione e procedendo così ad aggiornarne il contenuto. Deve essere chiarito se il cacciatore che comunque detenga lo stesso numero di richiami possa confermare semplicemente la precedente denuncia anche se ad esempio gli allevati in questi 4 anni sono stati tutti sostituiti, oppure se debba eliminare tutti i richiami aggiungendone poi.
Può infatti avvenire che ai fini del conteggio il cacciatore detenga e utilizzi ancora ad esempio 10 bottacci da allevamento, ma in realtà si tratta di uccelli diversi, acquistati man mano in sostituzione dei precedenti. Lo stesso vale in caso di variazioni in aumento o in difetto.
Molti cacciatori infatti avevano anche l’abitudine di confermare semplicemente la dichiarazione dell’anno precedente, allorché i numeri degli allevati fossero rimasti immutati da un anno all’altro.
Tuttavia questo rende la banca dati del tutto inidonea allo scopo, non facendo nemmeno emergere quale sia il numero di uccelli da richiamo allevati di anno in anno e destinati all’uso venatorio.
E’ chiaro però che pretendere ora, a stagione in corso, di effettuare un aggiornamento puntuale della BD, dividendo gli allevati per anno diventa problematico, anche perché in BD non veniva inserito l’anno di nascita del richiamo da allevamento, ma l’anno in cui il richiamo cominciava ad esse utilizzato come tale: pertanto un richiamo inserito come 2018, in realtà poteva essere nato nel 2016. Il che ovviamente era la norma nel momento in cui si trattava di inserire i richiami acquistati da cacciatori che li dismettevano dopo averli utilizzati uno, due, tre o più anni e cessavano l’attività venatoria.
Forse, essendo trascorsi quattro anni, e in alcuni casi anche cinque anni, dagli ultimi aggiornamenti sarebbe opportuno che la Regione disponesse:
1) che la corrente stagione venatoria sia da ritenersi transitoria per il ripristino e il riallineamento della Banca Dati;
2) che i cacciatori sono invitati, nel corso della stagione, a rilevare e verificare il codice dei presicci (richiami di cattura) ancora detenuti al momento della cessazione dell’uso alla fine della stagione;
3) che entro il 30 aprile 2023 dovranno essere inserite in BD le dichiarazioni ex novo, indicando semplicemente i richiami di cattura con il codice intero e i richiami di allevamento esclusivamente per quantità detenuta al gennaio 2023 divisi per specie;
4) che le nuove dichiarazioni fungeranno da punto di partenza per i successivi aggiornamenti.
Dovrà peraltro chiarirsi definitivamente e in maniera univoca come debbano avvenire gli aggiornamenti annuali della BD”.
E’ terminata martedì Futura, la manifestazione dedicata alla sostenibilità. Molte le industrie bresciane e lombarde presenti con i loro stand e tra esse anche Federcaccia Nazionale. Perchè essere presenti? Perchè la nostra associazione ha dimostrato, attraverso l’esposizione del Life Perdix, il progetto cofinanziato dalla Comunità Europea per la reintroduzione della starna italica nella Valle del Mezzano, immenso territorio vocato in provincia di Ferrara, che un’associazione può e deve contribuire ad arricchire il patrimonio di biodiversità del nostro Paese, dimostrando così la propria sostenibilità. Perchè il nostro futuro, quello di cacciatori e di appassionati cinofili non può rinunciare a questo obbiettivo. La caccia sostenibile potrà rivendicare la propria coesistenza con il resto della società. Aver condotto questo progetto in collaborazione con i carabinieri Forestali e Legambiente oltre al supporto di Cacciatori Francesi ci da una patente di serietà ed autorevolezza che sarà ben difficile far scalfirne dai nostri soliti antagonisti, siano essi animalisti o patetici invidiosi.