Il mese di marzo appena concluso è da sempre tempo di ripasso, di migrazione verso i luoghi di nidificazione di molte specie presenti nel nostro calendario venatorio. Come sappiamo determinare con certezza l’inizio di questa migrazione è fondamentale per noi cacciatori perchè sancisce inesorabilmente la fine del periodo venatorio. Secondo quanto disposto dalla direttiva Europea infatti, è vietato cacciare una specie quando ha iniziato la migrazione prenunziale che la porterà ai luoghi di nidificazione. Purtoppo i detrattori, anzi i nemici, dell’attività venatoria, gli anti-caccia tout court utilizzando dati discutibili non fanno altro che anticipare le date di inizio di questa migrazione per anticipare, a gennaio, il più possibile, la chiusura della caccia. Per questo da molti anni Federcaccia Nazionale supportata dalle sezioni regionali ma anche locali finanzia studi sulla migrazione di alcuni uccelli di cui qualcuno vorrebbe anticipare i periodi chiusura della caccia. Su tette la beccaccia. Di seguito riportiamo il comunicato di Fidc Nazionale.
“Le beccacce marcate nell’ambito del progetto Scolopax Overland di Amici di Scolopax e Federcaccia sono in viaggio verso i luoghi riproduttivi. Confermato l’inizio delle partenze in marzo
Sono dieci le beccacce marcate con trasmettitore GPS/GSM nel dicembre 2021 che ad oggi hanno inviato segnali dell’inizio della migrazione prenuziale, che le porterà da varie località di svernamento italiane ai luoghi riproduttivi. Per alcuni soggetti, per i quali si sono scelti intervalli di trasmissione più lunghi, si è in attesa nei prossimi giorni del segnale di localizzazione, molto probabilmente in aree di transito verso i siti di nidificazione. Il progetto di ricerca svolto in collaborazione fra Università di Milano, Federazione Italiana della Caccia e Amici di Scolopax quest’anno ha spostato a sud la propria attività con marcatura di alcuni individui in Sicilia, in parte in aree dell’Isola e altre a Pantelleria. Le altre aree di marcaggio delle beccacce sono state la Liguria, il Molise, la Puglia, la Sardegna e la Campania. Sono stati purtroppo persi alcuni soggetti, per predazione e abbattimento durante la stagione venatoria, ma di diversi individui è stato recuperato il trasmettitore, che sarà così disponibile per le attività di dicembre 2022. Le beccacce si trovano in questi giorni in vari Paesi dell’Europa orientale, come Serbia, Ungheria, Polonia, Romania, Bosnia-Erzegovina, Ucraina e Repubblica Ceca. Per due individui, uno svernante in Liguria e uno in Sardegna si tratta del secondo anno di monitoraggio delle migrazioni, essendo state marcate nel dicembre 2020. Entrambi i soggetti sono tornati a svernare nelle stesse località dell’anno precedente.
Il progetto è giunto al terzo anno dopo la convenzione siglata con l’Università di Milano e sta consentendo una raccolta di dati importanti sia per la fenologia migratoria, sia per l’identificazione degli areali riproduttivi delle beccacce che interessano l’Italia nello svernamento, e che sono quindi oggetto di caccia nel nostro Paese. Le attività del progetto sono state realizzate grazie a fondi dell’Associazione Amici di Scolopax, di Federcaccia, che ha contribuito con propri fondi all’acquisto dei trasmettitori, sia come nazionale, sia grazie alle sezioni regionali di Sicilia e Liguria, e anche con il contributo della settoriale UCIM. Il progetto continua e la collaborazione con Alessandro Tedeschi si dimostra utile per ottenere i migliori risultati possibili per la conoscenza della specie e la sua gestione.” Incredibilmente una parte della comunità scientifica, spudoratamente anticaccia, tende a sminuire questi studi nonostante ci siano sempre delle università coinvolte. Anzi vengono presi ad esempio o comunque utilizzati per sostenere tesi punitive per il mondo venatorio, studi realizzati con altri obbiettivi che comunque, sapientemente manipolati, dimostrano sempre che alla fine sono da ridurre i tempi di caccia, i luoghi, e soprattutto le specie. Paradossale lo Studio di Incidenza al Piano faunistico Venatorio di Regione Lombardia: gli estensori si sono sbizzarriti nel trovare una marea di pubblicazione che dimostrassero come e quanto insetti, animali e piante possono assorbire piombo dall’ambiente circostante. E così un secolo di benzina al piombo, di industrializzazione, di prodotti chimici in agricoltura, per fortuna oggi fuori legge, sono tutti passati in secondo piano di fronte ai pallini delle cartucce dei cacciatori veri responsabili di ogni disastro ambientale. E’ bastato poi leggere gli studi citati e sono venute fuori tante sorprese ben argomentate dai tecnici Federcaccia che nelle Osservazioni presentate settimana scorsa in Regione smascherano nei fatti una volontà persecutoria nei confronti dei cacciatori lombardi.
Gli Uffici di Federcaccia Brescia rimarranno chiusi al pubblico fino a lunedì 11 aprile. Ci stiamo infatti trasferendo nella nuova sede di via della Volta a Brescia.