E’ in pericolo il mantenimento della caccia alla coturnice in Lombardia. L’Ufficio Caccia della Regione avrebbe inviato una richiesta urgente ai Comprensori Alpini Lombardi di rifare entro 5 giorni i Distretti di Gestione della coturnice perché quelli inviati ad Ispra per un parere sono stati bocciati dallo stesso Ente. E’ bene tenere a mente che senza i Distretti, secondo quanto previsto dal Piano di Gestione Nazionale di questo galliforme, già approvato per altro da qualche anno a Roma in Conferenza Stato Regioni, non si può andare a caccia di coturnici! La Regione ha richiesto ai Comprensori di riformulare i Distretti secondo le Linee Guida regionali e qualora non arrivassero le nuove formulazioni nei tempi previsti i Distretti verranno formulati dagli Uffici Regionali. Il tutto in tempi strettissimi. Ricordiamo a chi legge che le Linee Guida regionali sono state approvate nel dicembre scorso dalla Giunta di Regione dopo che gli Uffici della Direzione Agricoltura hanno lavorato a questo progetto per almeno due anni! Il problema della realizzazione dei Distretti è nato innanzitutto dalla loro dimensione, prevista sovra-comprensoriale, cioè a cavallo di più Comprensori ed inoltre sull’individuazione di aree vocate e non vocate. I Comprensori si sono visti recapitare planimetrie, ma ne abbiamo già parlato, in cui erano considerate vocate aree in cui non sono state mai censite coturnici e considerate non vocate aree tradizionalmente ospitanti covate di questo galliforme. Insomma un pasticcio tremendo frutto, a nostro modo di vedere, dell’incomunicabilità tra Comprensori, tecnici faunistici, Uffici Territoriali e Ufficio caccia di Milano. Sono state fatte decine di riunioni e questo è il risultato. A Federcaccia oggi non interessa individuare il colpevole, sia uno o più di uno, di questo scempio, di questo lampante esempio di mala gestione. A noi interessa che si vada a caccia alla coturnice, visto che sono stati fatti censimenti che dimostrano concretamente, come deve essere quando si fa Gestione con la “G” maiuscola, che le coturnici ci sono e possono essere prelevate in numeri prestabiliti. Ed usiamo gli stessi termini dell’Ufficio caccia della DG Agricoltura: diamo 7 giorni di tempo per trovare una soluzione, cioè entro mercoledì primo settembre altrimenti cominceremo a ricostruire l’intera vicenda ed individuare i responsabili, siano essi della pubblica amministrazione che nei Comprensori, informando ovviamente i nostri attenti lettori. E’ incredibile infatti l’intera vicenda, proviamo a sintetizzarla. Vengono realizzate delle Linee Guida che prevedono l’istituzione di Distretti di Gestione della Coturnice e senza di essi non si va a caccia. Se ne discute con coloro che le devono applicare, i Comprensori con i loro tecnici, in più di una riunione e si prendono, immaginiamo, delle decisioni, perché altrimenti a cosa serve riunirsi? Vengono realizzati i Distretti dai Comprensori, vengano mandati agli Uffici Territoriali, gli ex Uffici Caccia delle Provincie, vengano valutati dai tecnici, dai quali sono poi inviati a Milano. Al Pirellone i Distretti vengono ulteriormente valutati nella loro congruità alle Linee Guida ed infine mandati a Ispra, che risponde con una bocciatura. Ecco, restano 7 giorni per trovare una soluzione.
Influenza Aviare e utilizzo dei richiami vivi, aggiornamenti
Con Nota del 18 Agosto il Ministero della Salute, visto i recenti regolamenti comunitari e la possibilità di istituire un sistema di allerta precoce per l’individuazione dei virus influenzali, ha demandato alle Regioni la possibilità di consentire l’utilizzo l’uso di volatili da richiamo durante la stagione venatoria ponendo una serie di condizioni. Consapevoli dell’importanza del patrimonio avicolo lombardo, siamo certi che Regione Lombardia stia verificando la possibilità di concederne l’utilizzo, anche se le condizioni imposte dal Ministero (es. controlli sanitari regolari in alcuni capanni selezioni) potrebbero creare qualche difficoltà. Se da un lato la scelta di consentire l’uso di richiami disposti potenzialmente su tutto lo specchio d’acqua dell’appostamento e non all’interno di un unico “gabbione” prospetta dei rischi per i capanni selezionati per i campionamenti programmati dal Servizio Veterinario dell’Azienda Sanitaria, riteniamo che potrebbe essere l’oocasione buona per capire se le anatre selvatiche potenzialmente possono infettare i richiami vivi. Qualora venisse scelta questa opzione sarà nostra premura sollecitare il Servizio di veterinaria della Regione per programmare questo studio, che se da un lato è di fondamentale per i cacciatori di acquatici, allo stesso tempo è di enorme interesse per tutti gli operatori del comparto avicolo, gli allevatori di polli tacchini ed altro. Attendiamo aggiornamenti al riguardo da Milano ma siamo fiduciosi che la nota del Ministero verrà esaminata con grande attenzione.
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Si comunica che l’ufficio Federcaccia resterà chiuso nel pomeriggio di giovedì 26 e l’intera giornata di venerdì 27 agosto, riaprirà con i consueti orari lunedì 30 agosto. Regione Lombardia ha approvato anche per quest’anno a Brescia la preapertura nelle giornate dei 2,5,9,12 e 16 settembre ai soli corvidi gazza e cornacchia grigia solamente da appostamento fisso e temporaneo.