Vi sono due partite che stanno particolarmente a cuore al nostro mondo venatorio, ora che l’Ente pubblico ha approvato gli atti relativi al calendario venatorio generale e si attendono le specifiche determinazioni dei dirigenti delle strutture UTR provinciali rispetto all’applicazione pratica nelle singole realtà territoriali, di ATC e di Comprensori Alpini. Dicevamo che una delle preoccupazioni è il forte ritardo che stiamo registrando nel rinnovo dei porto d’armi da parte della Questura, con tempi che sono nell’ordine di qualche mese. È vero che nelle norme della emergenza Covid tutte le validità sono prorogate, e per quel che ci riguarda la validità dei porto d’armi in scadenza tra il 31 gennaio 2020 e il 31 dicembre 2021 è a oggi estesa al 31 marzo 2022. Il problema però si pone per tutti coloro che avendo scelto di procedere comunque al rinnovo nei tempi corretti, e avendo allegato alla pratica del rinnovo il libretto in originale, si trovano ad avere prorogato il termine ma a non avere la possibilità di dimostrare palesemente il possesso di tale licenza. Ovviamente noi speriamo che la Questura dia indicazioni e risolva tutto con la necessaria rapidità per consentire il corretto inizio della stagione venatoria fra meno di un mese a tutti; se però questo non fosse cosi certo ci permettiamo di suggerire, nel rispetto dei tempi, di dare priorità a quelle pratiche che hanno allegata la licenza scaduta originale, perché è certamente più facile provvedere a tutti gli adempimenti da parte di coloro che la hanno trattenuta e hanno consegnato la sola copia per il rinnovo.
L’altra preoccupazione che comincia a sentirsi, perché di qualcosa dobbiamo essere sempre preoccupati anche come cittadini, è l’andamento del virus Covid. Dobbiamo sentirci certamente più protetti con le vaccinazioni che stanno raggiungendo numeri considerevoli, nella nostra Provincia siamo a percentuale altissima, e la gran parte delle persone ha il famoso green pass. Vorremmo che le Istituzioni in prospettiva ci dotino di una regolamentazione nazionale basata su dati oggettivi e rispettosi. Se Green pass deve essere crediamo che niente sia più “green” del trascorrere le giornate in quasi solitudine nella natura, nei prati, nei boschi o in montagna. Se poi il cacciatore è anche vaccinato il dubbio sull’esercizio venatorio nemmeno si dovrebbe porre.
*****
A fine luglio Coldiretti Giovani Impresa ha annunciato il via ad una raccolta di firme per dire “Si all’energia rinnovabile senza consumo di suolo agricolo”, chiedendo alle istituzioni di non consentire ulteriori occupazioni di suolo agricolo coltivabile con impianti fotovoltaici a terra. Chiedono infatti che le Regioni e gli Enti locali identifichino nelle aree da bonificare, nelle zone industriali dismesse e nei tetti delle strutture produttive anche agricole il luogo per l’installazione del fotovoltaico. E’ ovvio che il consumo del terreno agricolo per il fotovoltaico a terra minaccia il futuro anche di giovani nuove generazioni di agricoltori. Crediamo che il sentire di tutti noi quando passiamo vicino a quelle distese di pannelli a terra, con conseguente recinzione di tutta l’area occupata, sia come di una perdita di possibilità agricola, faunistica, di biodiversità. E se i cacciatori tutti, senza distinzioni associative, facessero proprie le ragioni di Coldiretti Giovani? Non è solo interesse degli agricoltori avere terreni liberi per le coltivazioni ma è anche un nostro preciso interesse che si smetta di occupare terreni agricoli con nuove costruzioni, compresi i pannelli fotovoltaici, e che si vada nel riuso di complessi anche industriali abbandonati. In fin dei conti se potremo godere di più aree per esercitare la nostra passione, aree con diversa tipologia di coltivazione e di produzione, sarà senz’altro un fatto positivo. Siamo convinti che si possa far sentire la nostra vicinanza attiva al mondo agricolo promuovendo incontri e trovando i luoghi ed i siti sui quali esprimere convintamente la nostra solidale presenza. Vorremmo pensare che anche coloro che si definiscono ambientalisti dovrebbero condividere questa posizione, anzi che rincorrere ancora una volta l’ennesima raccolta di firme emotivamente facili sulla richiesta soltanto di chiusura della caccia.
**********
*Nell’ultimo fine settimana di agosto ritorna la Assemblea Nazionale dei cacciatori alpini riuniti in UNCZA , che si terrà a Macugnaga nell’alto Piemonte nella terra della cultura Walser. Ci fa piacere poter ritrovarci dopo tanti incontri esclusivamente tramite piattaforme tecnologiche a discutere di cambiamenti climatici e loro impatto su ambiente e fauna alpina.