Dopo più di 3 anni di stop, ora i cacciatori potranno tornare ad aiutare le guardie provinciali nelle azioni di controllo del cinghiale in Lombardia. L’articolo n°20 della legge di revisione normativa ordinamentale approvato una settimana fa in Consiglio regionale introduce per la Polizia provinciale l’obbligo e non più la sola facoltà di avvalersi degli operatori volontari specificatamente formati e abilitati nell’esecuzione dei piani di abbattimento delle specie più invasive.
“Servono misure drastiche per fronteggiare un’emergenza sempre maggiore che sta causando danni ingenti agli agricoltori e in alcuni casi costituisce anche una minaccia per l’incolumità e la sicurezza delle persone -sottolinea il Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi-. Prevenire è sempre meglio che curare e costa molto meno: l’ammontare dei costi per i danni causati dai cinghiali è in continuo aumento e ricade sulle tasche dei Comuni e dei cittadini, senza che questi ne abbiano responsabilità alcuna”.
All’interno della legge di revisione normativa ordinamentale, è stato approvato anche un articolo che autorizza la stipula di specifici accordi di collaborazione per ottimizzare la gestione e il funzionamento degli ambiti territoriali di caccia, condividendo servizi e personale e facilitando così le operazioni di contenimento e abbattimento dei cinghiali.
“Si tratta di una decisione forte della Regione, che ha deciso di far rompere gli indugi ai corpi di Polizia Provinciale –spiega il Presidente di Federcaccia Lombardia Lorenzo Bertacchi-. Nonostante sia stata chiarita dalla Corte Costituzionale la piena legittimità del ricorso a personale appositamente formato con esame regionale da parte della Polizia Provinciale negli interventi di contenimento extravenatorio, in molte province non si coinvolgevano gli operatori, pur a fronte di organici troppo esigui per intervenire efficacemente. Il controllo è necessario laddove non sia possibile esercitare la caccia, già autorizzata ormai tutto l’anno al cinghiale”
Nel frattempo nell’ATC Unico di Brescia non è ancora partito il prelievo in selezione del cinghiale ma sembra che il Piano di Gestione sia in dirittura di arrivo , nel mese di giugno verrà consegnato all’Ufficio Territoriale Regionale di via Dalmazia e dal 1 luglio dovrebbe iniziare il prelievo per i cacciatori che hanno fatto domanda. La questione selezione in ATC a Brescia sta diventando urgente visti i numerosi danni che i cinghiali stanno causando un po’ in tutta la fascia pedemontana e soprattutto in Franciacorta. Le difficoltà maggiori che preoccupano il Presidente Alessandro Sala e i componenti del comitato di gestione dll’Atc sono legate alla sicurezza. Se da un lato infatti è stato creato un tavolo di lavoro con il Tecnico faunistico dell’ATC, il rappresentante della Regione in ATC e delegati della Polizia Provinciale per programmare un prelievo secondo lo schema proposto da UTR Brescia è pur vero che l’alta urbanizzazione della nostra Provincia obbliga ad un attento lavoro di pianificazione del posizionamento delle altane , dei punti di sparo eccetera. Quindi è comprensibile la dilatazione dei tempi se serve per cercare di fare questa pianificazione nel miglior modo possibile.
Arrancano invece le “Linee guida per la gestione dei Galliformi alpini”, il documento di gestione approvato il 30 dicembre 2020 dalla Giunta di Regione Lombardia. Predisposto dagli Uffici di Milano sembra destinato a slittare nella sua applicazione al prossimo anno per evidenti difficoltà nel metterlo in pratica e per indicazioni concettualmente e tecnicamente sbagliate contenute al suo interno. Alcune di queste scelte farraginose Federcaccia Le aveva elencate in due comunicazioni fatte all’Assessorato Caccia ma mai prese in considerazione dagli uffici; oggi però, all’atto della messa in pratica tutti i nodi stanno venendo al pettine. Una scelta sbagliata nell’individuazione dei distretti all’interno dei quali effettuare la caccia che dalle cartografie appaiono non correttante individuati, l’imposizione di cani abilitati Enci e corretti al frullo con i quali effettuare i censimenti, una determinazione incomprensibile dei criteri per l’individuazione dei tecnici faunistici da abilitare alla validazione dei censimenti. Non sono questioni di lana caprina ma argomenti fondamentali per la sopravvivenza della caccia in zona alpi e per la conservazione dei galliformi alpini. Torneremo molto presto a parlare di quest’argomento che ha messo in subbuglio molti cacciatori delle nostre valli e che ha evidenziato criteri tecnici e di operatività molto discutibili adottati da alcuni funzionari di Milano, criteri che ad un esame approfondito sembrano avere obbiettivi diversi dalla gestione dell’attività venatoria.
Domenica 30 maggio si terrà presso l’azienda agroturistica Venatoria di Isola Serafini a Piacenza la selezione regionale per il Trofeo Sant Uberto. A questa finale parteciperanno le squadre di Brescia selezionate nella nostra prova provinciale che si sfideranno con i rappresentanti di tutte le altre province. Ci corre l’obbligo, visto che la prova regionale è organizzata dalla nostra sezione provinciale, di ringraziare il presidente della Commissione Sportiva e tutti i suoi componenti che si sono adoperati per fornire ai partecipanti un ‘organizzazione all’altezza della manifestazione