Il rapido peggioramento della situazione sanitaria e i relativi provvedimenti presi dall’Amministrazione regionale per contenere l’epidemia, e quindi la salute pubblica, hanno comportato alcuni divieti che sono stati messi in discussione da Federcaccia Lombardia e dalle altre associazioni venatorie. Con l’ordinanza 714/2021 il Pirellone ha sospeso la caccia d selezione, l’addestramento cani fuori dal comune di residenza, le attività di censimento e in parte anche di ripopolamento. Le Associazioni Venatorie hanno immediatamente inviato una lettera unitaria all’Assessore Fabio Rolfi per chiedere di rivedere alcuni passi dell’ordinanza, soprattutto in merito a quelle attività realizzate dai cacciatori che hanno una funzione pubblica come i censimenti ed i ripopolamenti. Se da un lato infatti le azioni di contenimento della fauna selvatica invasiva continuano coordinate dai comandi delle Polizie Provinciali, un trattamento paritario non è stato riservato alla caccia di selezione, che, se pur in scadenza al 15 marzo, è stata chiusa anticipatamente. Quello che preoccupa di più però sono le attività di censimento primaverili agli ungulati ed i ripopolamenti. I censimenti dovevano iniziare il 6 marzo ed hanno l’importante funzione di determinare il numero di capi presenti sul territorio per procedere poi, con i calcoli realizzati dai tecnici faunistici alla determinazione dei piani di abbattimento per la prossima stagione. Sicuramente Ispra, se non dovesse ricevere le consuete relazioni sui censimenti, ben difficilmente consentirà alcun tipo di prelievo. Vorremmo ricordare che gli unici dati sulla consistenza faunistica degli ungulati e della fauna tipica alpina, gallo forcello coturnice e pernice bianca, sono quelli raccolti dal mondo venatorio e ben elaborati negli ultimi anni dall’UNCZA, la settoriale di Federcaccia che si occupa di zona Alpi. Non meno importanti le operazioni di ripopolamento, già fortemente penalizzate dalla presenza del virus dell’influenza aviaria. Anche in questo caso all’interno dell’ordinanza si fa divieto di svolgere queste fondamentali azioni di conservazione del patrimonio faunistico. I ripopolamenti sono attività integrante dei compiti degli Atc, che sono Enti Pubblici, e sono quindi una funzione pubblica che soddisfa un pubblico interesse. E’ ovvio che senza ripopolamenti o con ripopolamenti parziali verrebbe messa a rischio la prossima stagione. Le Associazioni venatorie, Federcaccia in primis, confidano molto che l’assessorato saprà superare questi divieti probabilmente frutto di un insufficiente approfondimento della materia in qualche ufficio. Sono infatti tutte attività svolte senza pericolo di contagio e che in molte situazioni si potrebbero almeno tenere all’interno del comune di residenza. Sono richieste di buonsenso che l’assessore Rolfi saprà sicuramente tenere in considerazione. Sempre in merito ai ripopolamenti vogliamo sottolineare un importante iniziativa messa in campo dall’ATS di Brescia e dall’Ambito Territoriale di caccia di Brescia unitamente all’ATC 5 di Mantova. In sostanza ad oggi, causa il pericolo di influenza aviaria non è possibile fare immissioni di selvaggina sul territorio della Provincia di Brescia a sud dell’autostrada A4. C’è un potenziale rischio di influenza aviaria, rischio che potrebbe essere controllato e prevenuto se si potesse continuare il monitoraggio sanitario messo in campo in 8 sguass, gli appostamenti fissi per le anatre considerate uno dei principali vettori dell’influenza aviaria, della nostra provincia fino al termine della stagione venatoria al 31 gennaio. L’ATS ha allora contattato l’Atc per continuare il monitoraggio raccogliendo escrementi di anatre selvatiche negli appostamenti con acqua perenne e in alcune zone ben precise dei nostri fiumi. Ovviamente Federcaccia ha aderito a questa richiesta di collaborazione perché qualora si verificassero le condizioni sanitarie potrebbero essere concessi i ripopolamenti. In sostanza i veterinari dell’ATS con l’ausilio dei cacciatori terranno monitorato il territorio, e permetteteci di dire importantissimi interessi economici legati al comparto avicolo nella nostra provincia, e se la situazione migliorerà potremo ripopolare il territorio di selvaggina in vista della prossima stagione venatoria. Insomma un esempio concreto e fattivo di come possano essere utili i cacciatori e la loro conoscenza del territorio non solo per importanti categorie economiche ma anche per loro stessi. La morale è sempre la stessa, non aspettiamo che siano gli altri ad aiutarci, rimbocchiamoci le maniche e aiutiamo noi stessi!
Resta ancora chiusa la segreteria della sezione provinciale di Federcaccia Brescia. Almeno per questa settimana e un paio di giorni della prossima continuerà il disagio per i nostri dirigenti ed i nostri soci. Appena possibile riattiveremo i numeri telefonici e tramite i dirigenti provinciali provvederemo alla distribuzione dei bollettini governativi che in questo momento sono richiesti da coloro che devono rinnovare il porto d’armi. Ancora un po’ di pazienza amici e supereremo anche questa difficoltà.