Respinta la richiesta di chiudere tutta la caccia in tutta la Regione, viene sospeso il prelievo di Moriglione e Pavoncella (la Regione non avrebbe dato sufficienti motivazioni) e viene sospesa la caccia nei SIC e nelle ZPS di Brescia, Cremona e Lecco. Il TAR Milano nella decisione, per respingere la richiesta di chiusura totale avanzata dalla LAC, richiama espressamente la difesa e i documenti di Federcaccia Lombardia, chiarendo che è vero che i calendari venatori devono essere sottoposti a VINCA secondo le linee guida nazionali, ma che come da noi sostenuto valgono anche le VINCA dei Piani Faunistici Provinciali. E anche con riferimento alle 3 province che ne sono sprovviste, la richiesta di vietare la caccia in tutto il territorio, anche fuori dalle VINCA, è stata respinta, come motivatamente richiesto
Rimane però di rammarico, che qui a Brescia si trasforma in rabbia, per l’ azzardo degli Uffici di Regione Lombardia di ignorare le linee guida nazionali: si sarebbe potuta evitare sia la chiusura parziale, sia il grandissimo pericolo che abbiamo corso. E’ intollerabile che alcuni funzionari abbiano voluto scommettere sulle proprie tesi senza confrontarsi e senza ascoltare le ragioni di Federcaccia. Solo la determinazione e la preparazione dell’avv. Lorenzo Bertacchi, nostro presidente regionale, ha evitato il peggio. Il lavoro, la ricerca dei documenti, l’analisi dell’analogo ricorso presentato dalla Lac in Liguria, il confronto con i legali di Federcaccia Nazionale ha pagato con una vittoria importante ma purtroppo monca. Le giuste critiche dei cacciatori dell’Anto Garda, dell’Altopiano di Cariadeghe a Serle e dei cacciatori camuni che hanno Sic senza Vinca nei loro comprensori meritano rispetto ma soprattutto risposte. I funzionari della Regione devono trovare soluzioni valide e sostenibili e soprattutto non avventurose. La legislazione creativa lasciamola ad altri e si cerchi invece di predisporre proposte concrete e veloci. Quanto successo ha però portato all’interno del mondo venatorio la consapevolezza e la volontà di trovare una forma di collaborazione comune per dare una vigorosa inversione di tendenza a questo clima ostile al mondo venatorio. Non sarà facile organizzarci ma ci riusciremo perché oggi non abbiamo alternative e riusciremo a difenderci e salvarci solo professionalizzando le nostre azioni.