Il monte Ladino di Lumezzane come l’isola della Tortuga nel mar dei Caraibi, covo di ferocissimi pirati. Ogni fatto di cronaca, ovviamente negativo, che avviene su questa maestosa montagna, è da ricondurre a spregiudicati cacciatori, sempre e comunque. L’incendio sviluppatosi sulle pendici del Ladino venerdì scorso con il maldestro tentativo di bruciare delle sterpaglie è stato ricondotto immediatamente su tutti gli organi di stampa di Brescia alla figura di un cacciatore che “doveva sistemare a tutti i costi il capanno”. Peccato che la notizia che l’autore di questo incendio fosse un cacciatore è falsa! Diramata tramite un comunicato stampa dai Carabinieri Forestali questa falsità è stata però ripresa da tutti gli organi di stampa che non solo l’hanno ingigantita, ma hanno trovato qualche riga per gettare ancora discredito sul monte Ladino e sulle centinaia di persone che lo popolano e lo animano da sempre, siano essi cacciatori o semplici amanti della montagna. Ma a Lumezzane la gente non ci sta a farsi prendere in giro, non ci sta a vedersi condannata ad ogni piè sospinto ed esposta al pubblico ludibrio! Prima hanno onestamente portato la loro testimonianza i volontari che hanno spento l’incendio testimoniando che chi aveva causato il danno non era un cacciatore. Poi semplici cittadini, cacciatori di Federcaccia che hanno preso carta e penna e hanno scritto anche al nostro Giornale. “Mi presento, sono Elena una cacciatrice lumezzanese che proprio nella zona che lei cita come “nota anche per episodi di bracconaggio” ha una casina di montagna, il mio posto del cuore. Come per me così anche per molti altri lumezzanesi, cacciatori e non, il Monte Ladino è un rifugio di pace e bellezza, è la nostra montagna (in senso affettivo). Ogni volta che vediamo del fumo salire ci si stringe il cuore, i nostri occhi diventano umidi; guardiamo con orrore e preoccupazione quella mano, solitamente invisibile, che cerca di distruggere un luogo a noi tanto caro, dove ci sono le nostre case, i nostri affetti i nostri ricordi. Come potrebbe un cacciatore o una qualsiasi altra persona, cresciuta tra quelle montagne, dove passa giorni spensierati con i suoi amici, con i suoi cani, distruggere tutto questo con un gesto stupido, incivile ed irresponsabile?”. I Carabinieri Forestali hanno poi rettificato il loro comunicato stampa confermando che la persona denunciata per l’incendio non è né cacciatore né proprietario dell’area dove si è sviluppato l’incendio, Ma il danno è stato fatto e persino il solerte Ministro dell’Ambiente Costa ha pubblicato con enfasi la notizia sulla propria pagina Facebook, poi cancellata. Da questa rubrica non è mai venuta una critica all’operato dei Carabinieri Forestali, mai! Ma oggi ci sentiamo in dovere di suggerirvi di onorare il Corpo del quale siete entrati a far parte, da sempre pilastro di onore e onestà per l’Italia.
Conto corrente intestato a Federcaccia Sez. Pro. Brescia IBAN: IT 23 Y 01005 11200 000000034051 con causale: “donazione respiratori Spedali Civili”.
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