STORIA
Le sue origini risalgono al 1500, periodo in cui il conte Leicester adoperò il setter in battute di caccia. Successivamente, la sua particolare attitudine ad acquattarsi e strisciare in presenza della preda fu considerata una delle caratteristiche che interessarono Laverack a questa razza. Nel 1825 acquistò quattro esemplari che si dimostrarono poco prolifici e nervosi. Purcell Llewellin, amico e collaboratore di Laverack, tentò di diminuire tali difetti mediante immissioni di incroci di setters provenienti da altri allevamenti (setter nero focati, setter irlandese). Inizialmente in Italia il setter Laverack venne osteggiato: era considerato troppo bello e armonioso; a quei tempi il cane da caccia doveva essere robusto e basta. L’estetica non aveva alcun significato, al contrario, diventava una condanna. Il primo esemplare italiano esordì a Milano in una mostra del 1881 e successivamente, nel 1920, comparve il primo allevamento di setter in Italia. Il setter cominciò così ad acquistare notorietà e a diventare una razza molto apprezzata.
ASPETTO GENERALE
Di taglia media, è considerato il più elegante tra tutti cani da ferma. È una razza che trasmette fierezza ed è caratterizzato da una grandissima flemma. Il suo fascino deriva dal fatto che, oltre alle sua morfologia di inconfutabile bellezza, durante la caccia si mette in mostra e si distingue in ogni occasione.
COMPORTAMENTO – CARATTERE
Il setter è un cane molto vivace e attivo, con acuto senso della caccia, è un eccellente cane da ferma; amichevole e di buon temperamento; affettuoso e molto legato al padrone. Adatto al contatto diretto con i bambini, infatti questa razza è molto impiegata anche per la compagnia e come cane da show.
Classificato da ENCI nel Gruppo 7: cani da ferma
Sezione 2: cani da ferma britannici
STANDARD
Taglia: Altezza:
– maschi tra i 65 ed i 68 cm
– femmine tra i 61 ed i 65 cm.
Peso: da 25 a 30 kg.
Colori ammessi: bianco e nero tendente al blu, bianco-arancio, bianco e marrone, tricolore.
Pelo: fine, striato, lungo 5-6 cm. Frangiato al collo, alla regione sternale, al margine posteriore degli arti, alle natiche e alla coda. Sottopelo abbondante solo nella stagione invernale, se curato.
Testa e muso: testa leggera e allungata. Cranio e muso hanno uguale lunghezza. La calotta del cranio è leggermente convessa; gli assi cranio-facciali sono paralleli. Stop accentuato, ma non brusco.
Tartufo: nero.
Denti: articolazione a forbice.
Collo: proporzionato al corpo; teso e robusto.
Orecchie: attaccate basse, pendenti senza scostarsi dalle guance. E’ molto facile che vi si insinuino corpi estranei.
Occhi: grandi, espressivi, di color nocciola più scuro possibile; lievemente più chiaro nei soggetti bianco-arancio.
Tronco: sta nel rettangolo. Il dorso è retto, il rene muscoloso ed arcuato.
Arti: sono perfettamente in appiombo.
Andatura: Movimento libero e aggraziato, che suggerisce velocità e resistenza. I garretti si muovono liberamente, rivelando la potente spinta data dal posteriore. Visti da dietro, l’anca, il ginocchio e i garretti sono sulla stessa linea. La testa è naturalmente alta.
Spalla: di giusta inclinazione.
Muscolatura: di sviluppo eccellente.
Coda: inserita alta, grossa e robusta alla radice, ma viene portata quasi sempre bassa; appena incurvata a forma di falce rovesciata.
Difetti più ricorrenti: prognatismo, enognatismo, monorchidismo, criptorchidismo, arti non in appiombo, piedi lunghi o aperti, occhi chiari, orecchie portate male, obesità, atipicità della testa, angolazioni del posteriore eccessive o insufficienti, cranio troppo stretto, tartufo depigmentato, coda portata male, misure fuori standard, retrotreno difettoso, andatura scorretta, carattere timido.
Foto: Dora, di Domenico Labate