All’interno della Legge di Revisione Ordinamentale approvata in Regione Lombardia il 26 novembre scorso sono state apportate delle importanti modifiche alla legge 26/93 che regola l’attività venatoria. Uno degli emendamenti accolti, presentato dal consigliere Massardi, è quello studiato con il preciso scopo di salvaguardare i capanni storici. Grazie a questo intervento si andrà a risolvere il problema delle successioni che in precedenza, in mancanza di un erede con i requisiti previsti, determinava la decadenza di capanni con valenza storica, costruiti nel passato con parametri differenti rispetto alle regole di distanza odierne. Con questa norma la Regione ha deciso di tutelare queste strutture, in forza del loro valore intrinseco, con regole più chiare circa le successioni e la rinuncia da parte dell’erede. Altra novità di rilievo riguarda il pagamento dell’iscrizione agli ambiti territoriali o ai comprensori alpini. Con un’ altra modifica proposta da Massardi, nel caso di gravi motivi o impedimenti certificabili, come ad esempio problemi di salute, viene annullata la sanzione dovuta al pagamento ritardato oltre il 31 marzo. Altro punto riguarda i controlli da parte delle autorità preposte. L’emendamento approvato obbliga gli agenti accertatori ad annotare l’avvenuto controllo sul tesserino, ogni volta che questo viene effettivamente svolto. E’ stata poi approvata una norma che prevede la possibilità di attivare nuovi capanni fissi in Zona Alpi nella zona di maggior tutela, il Comparto A, qualora il nuovo impianto non ricada all’interno di un area con la presenza stabile di una popolazione stabile di avifauna tipica alpina e previo parere favorevole del Comprensorio Alpino. Un’altra modifica, molto interessante, prevede l’obbligo della comunicazione a Regione Lombardia dei dati relativi agli inanellamenti svolti nella nostra regione da enti terzi come per esempio ISPRA. Un ulteriore emendamento inserisce una sanzione importante per coloro che, avendo pagato la quota in Atc e Ca per la caccia alla sola migratoria prelevano invece un capo di fauna stanziale. Questo malcostume si sta diffondendo in modo preoccupante in tutte le nostre provincie e correttamente il legislatore ha provato a mettere un freno. Infine il Consiglio Regionale ha approvato un Ordine del Giorno, presentato sempre da Massardi che prevede l’invio direttamente al domicilio di tutti i cacciatori, che hanno esercitato l’attività di caccia nell’anno precedente, del tesserino venatorio. Un modo più razionale che eviterà disservizi gravi come quelli dell’anno in corso, che ha visto solo nel bresciano troppi tesserini mai recapitati con le conseguenti perdite di tempo dei nostri presidenti o dei nostri associati per recuperarli. I risultati raggiunti non possono essere considerati che positivi e continuano in quel progetto di semplificazione della materia venatoria voluto da Regione Lombardia e dall’Assessore Fabio Rolfi che ha seguito con grande attenzione prima la fase dibattimentale nelle apposite commissioni e poi in aula.