Il daino ha dimensioni intermedie tra il capriolo e il cervo, con i quali può essere confuso abbastanza facilmente a distanza, soprattutto se palchi e pomellatura sono assenti.
Per il riconoscimento è utile considerare:
- la colorazione del mantello: nel daino sono distinte tre bande di colore in senso dorso-ventrale ( non visibili nei daini bianchi), mentre il capriolo e il cervo presentano una colorazione più uniforme;
- lo specchio anale: la coda è lunga oltre 20 cm, distingue il daino sia dal cervo che ha la coda più corta, che dal capriolo che invece non ha coda; il carattere distintivo è il disegno dello specchio anale ad ancora rovesciata.
Esistono diverse colorazioni del mantello:
- forma pomellata: è la più comune, in estate presenta un colore bruno rossiccio, pomellatura bianca e lo specchio anale molto evidente, mentre in inverno è di colore marrone – grigio, non presenta pomellatura e lo specchio anale è poco evidente;
- forma melanica: è relativamente comune, presenta mantello marrone – nero per l’intero anno e lo specchio anale non è visibile;
- Forma bianca: poco frequente, il mantello è completamente bianco e lo specchio anale assente per tutto l’anno;
- forma isabellina: è la più rara, nel mantello estivo è simile alla forma pomellata ma più chiara e nel mantello invernale resta visibile la pomellatura.
La presenza di varietà cromatiche è dovuta alla selezione artificiale operata con la domesticazione: sono presenti infatti anche forme intermedie e l’albinismo è molto raro. Il daino subisce due mute: una estiva, che si verifica tra aprile e giugno, e una invernale, che si verifica tra settembre e novembre.
Il periodo di muta differisce in relazione alla classe d’età: i primi sono i giovani, seguiti dagli adulti, dagli anziani e dalle femmine gravide o in lattazione.
Nel daino le prime parti del corpo a subire la muta sono testa e collo, seguite da zampe e fianchi.