Inizia ufficialmente sabato 27 ottobre la stagione della caccia al cinghiale. La Polizia Provinciale, dopo un attento esame dei dati forniti dai censimenti eseguiti dalle squadre dei cinghialai in primavera, sulla scorta delle richieste di danni pervenute in via Romiglia e dopo una verifica sul territorio ha finalmente messo il proprio sigillo al Piano di Prelievo preparato dall’Ufficio Territoriale Regionale di via Dalmazia. Sicuramente risolutivo il deciso intervento dell’Assessore Regionale Fabio Rolfi che fin dall’inizio del suo mandato ha dato vita a numerose iniziative per il contenimento del cinghiale e che quindi non poteva tollerare la mancata apertura della caccia al cinghiale nella sua Brescia.
*Continua a sollevare polemiche l’interpretazione dell’articolo 22 comma 7 della legge regionale 26/93 che in merito alla segnatura della fauna migratoria sul tesserino recita: “la segnatura deve avvenire, in modo indelebile, sul posto di caccia, dopo gli abbattimenti accertati”. A fronte di questa norma gli organi di vigilanza stanno elevando contravvenzioni amministrative per coloro che non segnano immediatamente la selvaggina migratoria ma lo fanno solo al momento della raccolta. Sanzioni che vengono applicate unitariamente per ogni capo non segnato. A fronte di una richiesta di chiarimento ufficiale presentata da Federcaccia Lecco la risposta del Dirigente Regionale Roberto Daffonchio è la seguente: “Si ritiene infatti che la vigente formulazione del comma 7 introdotta con la legge regionale nr 37 del 28.12.2017 essendo di maggior dettaglio rispetto alla norma statale, debba essere tenuta a principale riferimento da parte di tutto il personale a vario titolo preposto all’attività di vigilanza venatoria”. Francamente un chiarimento poco chiaro quello di Regione Lombardia. Vedremo come si comporteranno gli Utr a fronte dei ricorsi che stiamo presentando ai verbali elevati ai cacciatori, poiché è in loro potere la potestà di annullare i verbali o mantenerli.
*Ci risiamo! Ispra sta tentando ancora una volta, attraverso l’Aggiornamento del Documento”Key Concepts”, di ridurre il periodi di prelievo di 5 specie cacciabili. Nello specifico oggetto dell’incursione Ispra sono cesena, tordo bottaccio, tordo sassello, alzavola e beccaccia. L’Ufficio Avifauna Migratoria di Federcaccia Nazionale tramite il Dottor Sorrenti ha immediatamente presentato una serie di controdeduzioni discusse in un incontro tra le parti il 17 ottobre al Ministero dell’Ambiente senza riuscire per ora ad arrivare ad un nulla di fatto. Sono fondamentali per tutelare i nostri diritti, a fronte di calendari molto più estesi in tutti i paesi del bacino del Mediterraneo, i lavori e le ricerche svolte da Federcaccia in questi ultimi anni. In queste riunioni infatti servono dati concreti e non vane parole, servono riscontri scientifici e non i voli pindarici.