Resta al palo l’inizio della stagione venatoria per il prelievo del cinghiale nel territorio dell’Atc di Brescia. Mancano i censimenti dei suidi presenti sul territorio bresciano, o meglio l’ente preposto ad eseguire i censimenti, la Polizia Provinciale, non sottoscrive le stime fatte dalle squadre dei cinghialai. La legge è chiara: l’art. 8 comma 2 della legge regionale 26/93 stabilisce che l’attività di censimento è coordinata dalle competenti strutture della Regione in collaborazione con il comitato di gestione dell’Atc. Al comma 3 si legge “L’attività di cui al comma 2 è svolta dagli agenti dipendenti dalla Provincia coadiuvati dagli agenti del corpo forestale dello Stato etc”. Quindi se la caccia al cinghiale non apre perché non sono stati fatti i censimenti e i censimenti per legge deve farli la Polizia Provinciale non ci sembra che ci si debba sforzare molto per cercare le responsabilità. Ma a Federcaccia interessa che i cacciatori possano esercitare un loro diritto e quindi siamo fiduciosi che gli sforzi messi in campo dall’assessore Rolfi portino presto all’inizio dei prelievi. Penseremo poi a valutare i danni subiti dalle squadre dei cacciatori ma anche dall’Atc che per legge deve risarcire una percentuale dei danni causati dai cinghiali agli agricoltori. Valuteremo azioni legali nei confronti di responsabilità manifeste e magari una comunicazione alla Corte dei Conti, visto che l’Atc è un ente pubblico.
* Grazie alla collaborazione con i tecnici di Federcaccia Brescia nel mese di Novembre verrà ufficialmente inaugurato un Centro di Lavorazione di carne di Selvaggina (CLS) a Brescia. Presso questa struttura il Cacciatore Formato potrà cedere, vendere o far lavorare la carne degli animali da lui cacciati. È quindi necessario che chi si vorrà interfacciare con questa struttura per la cessione, vendita o lavorazione degli animali cacciati sia una persona formata (da qui il termine di Cacciatore Formato) ai sensi del Reg. (CE) 852-853 del 2004 e DGR Regione Lombardia X/2612 del 07/11/2014. I Regolamenti europei indicano chiaramente che le persone che cacciano fauna selvatica, al fine di cedere e/o commercializzare le prede abbattute destinandole al consumo umano, devono disporre di sufficienti nozioni in materia di patologie, di produzione e trattamento della selvaggina e delle carni di selvaggina dopo la caccia per poter eseguire un esame preliminare degli stessi soggetti predati sul posto, a garanzia della sicurezza degli alimenti ceduti e del consumatore finale. Il corso sarà svolto a novembre con la collaborazione dell’ATS di Brescia – Dipartimento Veterinario. Il corso sarà strutturato in due serate al termine delle quali è prevista una verifica dei risultati raggiunti mediante un test scritto e rilascio di attestato in caso di esito positivo. Per le persone abilitate alla caccia con metodi selettivi agli ungulati e alla caccia collettiva per il cinghiale che hanno partecipato ai corsi organizzati da Federcaccia Brescia dal 2015, il corso sarà di una serata, sempre con una verifica dei risultati raggiunti mediante un test scritto e rilascio di attestato in caso di esito positivo. Per iscrizioni 030.2411472.