Sollevati dal Governo profili di incostituzionalità della legge regionale piemontese sull’attività venatoria. Si conferma la lettura data fin da subito da Federcaccia ed evidenziata a Presidenza del Consiglio e Regione Piemonte
Roma, 9 agosto 2018 – Il Consiglio dei Ministri che si è riunito ieri sera, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Erika Stefani, ha deliberato di impugnare la legge della Regione Piemonte n. 5 del 19 giugno 2018, recante “Tutela della fauna e gestione faunistico-venatoria”, in quanto alcune norme, riguardanti l’esercizio dell’attività venatoria nei fondi privati e il calendario venatorio, eccedono dalle competenze regionali invadendo le materie dell’ordinamento civile e della tutela dell’ambiente, riservate alla legislazione statale dall’articolo 117, secondo comma, lettere l) e s), della Costituzione.
Si vedono così accolte le argomentazioni di incostituzionalità che, prima e dopo la sua approvazione, la legge regionale piemontese aveva fatto sollevare e sulle quali Federcaccia Nazionale e Federcaccia Piemonte avevano messo in guardia il Governo e la Regione.
Con una PEC del 6 giugno scorso – antecedente alla discussione e approvazione del provvedimento – Federcaccia inviava al Presidente della Giunta Regionale e al Presidente del Consiglio Regionale della Regione Piemonte, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, un corposo documento tecnico giuridico in cui venivano sottolineati i numerosi profili di incostituzionalità del Disegno di Legge regionale 1.12.2015 n. 182 “Tutela della fauna e gestione faunistico-venatoria”.
In quella occasione Federcaccia esprimeva l’auspicio che il Consiglio Regionale del Piemonte modificasse il disegno di legge in questione per ricondurlo al rispetto dei principi costituzionali e invitava formalmente il Governo a vigilare sull’operato dello stesso Consiglio Regionale in una materia che è rimessa in via esclusiva alla competenza legislativa dello Stato.
Dopo l’approvazione, sostanzialmente invariata, del Ddl non è venuto meno l’impegno della Federazione, che tramite il presidente di Federcaccia Piemonte Bruno Morena ha continuato la sua opera di sensibilizzazione degli esponenti governativi, in particolare il Ministro dell’agricoltura Centinaio e il Ministro Stefani. Proprio con quest’ultima il presidente Morena si è incontrato venerdì della scorsa settimana consegnandole di persona un ulteriore approfondimento sul testo della legge e ricevendo rassicurazione di un suo interessamento sulla questione.
Ma ricordiamo anche il ricorso presentato dall’avv. Campanile, presidente di Federcaccia Liguria per conto del Coordinamento delle associazioni venatorie liguri.
Non possiamo che esprimere il nostro apprezzamento e ringraziamento per l’evidente e concreta attenzione che è stata posta alle nostre argomentazioni e che ha portato alla decisione di impugnare la legge n. 5 del 19 giugno 2018, sottolineando come la scelta di procedere per la strada del confronto supportati da argomenti tecnici e legali sia quella che porta ai migliori risultati nel veder riconosciute le proprie ragioni.
Ufficio stampa Federazione Italiana della Caccia