Si è votata martedì scorso in Consiglio regionale a Milano la mozione 903 presentata dal consigliere Chiara Cremonesi di Sel (Sinistra Ecologia Libertà). Questa mozione chiedeva sostanzialmente di chiudere la caccia in Lombardia a causa degli incendi che questa estate hanno colpito alcune provincie della Lombardia, alcuni dei quali anche poche settimane fa. Nella mozione si fa esplicito riferimento al fatto che in Lombardia sono andati distrutti 800 ettari di boschi e si sottolinea che “ …con 5 specie di uccelli minacciate su scala globale ancora cacciabili, la siccità e gli incendi hanno dato un vero colpo di grazia alla fauna selvatica”. Inoltre, sempre per la consigliera di SEL l’Ispra aveva dato indicazione a tutte le Regioni italiane di chiudere la caccia per salvaguardare la fauna selvatica in condizioni critiche per la siccità. In un regime democratico come il nostro ognuno ha il diritto di esprimere le proprie opinioni e a maggior ragione un rappresentante istituzionale che però avrebbe il dovere di approfondire gli argomenti per evitare che le proprie idee vengano considerate non veritiere. Se da un lato sono andati in fumo 800 ettari di bosco in Lombardia, che ci piacerebbe confrontare con i territori fagocitati dalla sempre crescente espansione edilizia, ricordiamo alla signora Cremonesi che in Lombardia la TASP acronimo di territorio Agro Silvo Pastorale è di 2 milioni di ettari. Se la signora Cremonesi avesse approfondito lì argomento saprebbe che la siccità agevola gli uccelli e quest’anno infatti abbiamo un passo record di migratori, tordo bottaccio, tordo sassello e cesena quelli cacciabili e ahinoi tutta la piccola migratoria. Fortunatamente la mozione è stata respinta dal Consiglio regionale con il voto contrario di Lega, Forza Italia, Lombardia Popolare, Fratelli d’Italia, il consigliere Tomasi e la consigliera Baldini. Hanno votato a favore della chiusura della caccia: PD, Lista Ambrosoli, Movimento 5 Stelle e la consigliera proponente Chiara Cremonesi. Importanti gli interventi dei consiglieri bresciani Alessandro Sala e Fabio Rolfi che hanno duramente attaccato le tesi della consigliera Cremonesi. Nello specifico Sala ha stigmatizzato alcuni concetti condivisibili : ”Strumentalizzare il fenomeno degli incendi boscosi, di assoluta gravità, è comunque non tener conto che il fenomeno è regolato da una disciplina vincolistica molto rigida. Immaginare che introdurre il divieto di caccia sia risolutivo di siffatte emergenze e possa rappresentare un elemento strategico nella prevenzione degli incendi, è sintomatico di una cultura proibizionistica e animalistica che si è contraddistinta in questi ultimi anni per la povertà di verità e di cultura giuridica. Non credo meriti un commento il “pensiero” di ISPRA, incapace di fornire dati circa le migrazioni degli uccelli sul nostro territorio nazionale, ma sempre pronta a cavalcare pretesti che conducano ad una limitazione se non addirittura alla fine della caccia”.
* Il convegno “Le migrazioni: un fenomeno che muove milioni di uccelli” organizzato dalla Sezione della città” è stato rinviato a Giovedì 23 novembre alle ore 20 sempre presso il ristorante Ca’Noa (Via Branzè 61, Brescia)