Il 6 luglio è stata trasmessa al Parlamento la Relazione sullo Stato dell’Ambiente: uno strumento completo per chi voglia approfondire da un punto di vista scientifico le condizioni dell’ambiente nel nostro Paese e un importante aggiornamento sui principali indicatori ambientali dell’Italia. Grazie a questa relazione è infatti possibile conoscere il territorio nel quale viviamo, i suoi ecosistemi, la sua biodiversità, partendo dai punti di forza arrivando alle debolezze.
Grazie all’approccio con il quale è stata realizzata, avviandosi da quando già delineato con il documento dell’Agenzia Europea per l’Ambiente “State and Outlook 2015” e facendo riferimento al tradizionale metodo DPSIR (Driving forces, Pressures, State, Impacts, Responses) consente un’ampia modalità di analisi e lettura delle problematiche ambientali.
Quanto emerge da questa analisi è l’immagine di un’Italia incardinata nel sistema di tutele ambientali che definisce l’Unione Europea, un sistema molto completo e molti sono i punti positivi che ne derivano: l’Italia è uno dei Paesi con il più alto livello di efficienza energetica e nelle energie rinnovabili ci collochiamo all’avanguardia. Il documento analizza inoltre anche i nostri ritardi, a partire dal settore rifiuti, da quello in materia di depurazione e della qualità dell’aria delle nostre città.
Come riporta anche La Dea della Caccia:
Guardando indietro agli ultimi 40 anni, la progressiva attuazione di politiche ambientali e climatiche ha portato vantaggi sostanziali per il funzionamento degli ecosistemi e per la salute e il tenore di vita dei cittadini. Tuttavia, nonostante gli indubbi progressi ottenuti negli ultimi decenni, oggi l’Europa si trova ad affrontare sfide ancor più complesse, a partire da quella sui cambiamenti climatici, rispetto alla quale l’accordo di Parigi 2015 ha sancito un passo storico e non negoziabile.
È una priorità assoluta puntare sull’economia verde come possibile veicolo di un nuovo e rinnovato sviluppo sostenibile ma per poterlo fare si dimostra imprescindibile conoscere i nostri punti di forza e le criticità da correggere e aggiustare. Proprio in questo ambizioso percorso si inserisce l’utilità della Relazione sullo Stato dell’Ambiente, che è possibile consultare a questo link.