La questione lupo, vero e proprio tormentone nazionale, sbarca al Consiglio Regionale lombardo. E ci sbarca facendo il botto! Martedì infatti, al termine della seduta del Consiglio è andata in votazione ed è stata approvata una mozione presentata dai 5Stelle con la quale si chiede al Presidente Maroni di opporsi in sede di Conferenza Stato Regioni al 22esimo punto del “Piano Conservazione Lupo che come ultima ratio, a fronte di numerose azioni di prevenzione previste dai 21 precedenti punti, prevede l’abbattimento di questi grandi carnivori, a fronte di danni certificati ed irreparabili. Sia chiaro, non si parla di caccia ma di prelievi di contenimento che nulla hanno a che fare con la nostra passione e che dovrebbero essere praticati da pubblici ufficiali, come carabinieri forestali o corpi di polizia delle provincie,. Questa proposta, avanzata per altro dal mondo scientifico che da anni studia i lupi, ha incontrato da subito un ostruzionismo feroce da parte del mondo ambientalista ed è stata cavalcata dal Movimento 5stelle che ha presentato in ogni regione italiana la stessa mozione. La mozione a Milano è passata con lo scarto di un solo voto, raccogliendo il favore anche del consigliere Alessandro Sala. Noi non vogliamo entrare nel merito della questione poiché nella nostra Provincia non si ha notizia di danni provocati dal lupo nonostante ne sia stata segnalata qualche sporadica presenza. Non facile è invece la situazione in Piemonte, in Emilia Romagna, in Toscana e nel resto del centro Italia. In Piemonte si assiste all’aumentare degli investimenti da parte delle automobili, che fino a prova contraria testimonia un aumento degli animali in circolazione. In Emilia Romagna gli avvistamenti sono all’ordine del giorno e non pochi cacciatori di selezione la mattina si trovano un lupo nel reticolo del loro binocolo. Conoscendo la vena ambientalista del ministro Galletti e del suo ministero non pensiamo che abbia messo a punto un Piano che porti all’eliminazione dei grandi carnivori dal suolo italiano, e senza essere facili profeti siamo convinti che al ventiduesimo punto non ci arriveremo mai. Ciò non toglie però che l’esito della votazione a Milano è preoccupante: come pensiamo di poter tutelare l’attività venatoria, portarla a nuove forme di gestione e renderla sostenibile se passano questo tipo di mozioni? L’uomo deve rimanere centrale nella gestione del patrimonio faunistico ambientale anche nelle sue azioni più estreme perchè si da per scontato che sarebbero motivate e prive di alternative diverse
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