Siamo alla follia! Un gruppo di cacciatori, impegnato nella cattura delle lepri, è stato aggredito domenica mattina da un commando anticaccia nelle campagne di Canicossa di Marcaria in provincia di Mantova. In nove, vestiti completamente di nero, sono sbucati dalla nebbia e hanno cominciato ad inveire ed a minacciare di morte i presenti. Ne è nata una colluttazione, nella quale è rimasto ferito un cacciatore di 66 anni, di Casatico, finito in ospedale con una frattura vertebrale. E’ stato infatti aggredito da alcuni assalitori che l’hanno deliberatamente picchiato. Dopo l’assalto il drappello degli anti-caccia si è dileguato nei campi e, complice la nebbia, ha fatto perdere le tracce. Ma, subito dopo, è scattata la caccia all’uomo, alla quale hanno partecipato le guardie venatorie, unitamente ai carabinieri di Bozzolo, Sabbioneta e Viadana. Sappiamo tutti benissimo che la cattura di lepri a scopo di ripopolamento è una pratica disciplinata dalla legge nazionale 157/92 ed ha un fondamentale valore gestionale nella vita di ogni Atc. Viene messo in pratica il principio della caccia sostenibile che preleva solamente i frutti delle popolazioni residenti sul territorio per ripopolare il territorio cacciabile per la stagione venatoria successiva. Questa pratica è importante anche sotto il profilo sanitario poiché è l’occasione per svolgere un accurato monitoraggio dello stato sanitario delle lepri, da parte dei Servizi veterinari. Resta da capire ora se ancora una volta questi criminali, perché tali sono le persone che aggrediscono i liberi cittadini impegnati in una pratica perfettamente legale, la faranno franca ancora una volta. Crediamo che ci sia un’emergenza di ordine pubblico che solamente una reazione ferma e decisa delle forze di polizia e della magistratura potrà stroncare una volta per tutte. Non vogliamo infatti immaginare che un episodio del genere possa manifestarsi durante una delle tante catture di lepri organizzate dall’Atc Unico di Brescia. Nella nostra provincia infatti le operazioni di cattura radunano centinaia di cacciatori che sicuramente non si farebbero sorprendere da questi criminali. Ognuno può manifestare il proprio dissenso in modo civile e democratico ma oltre è delinquenza! E’ compito delle forze di polizia evitare che atti di provocazione sfocino in episodi gravi; le catture di lepri sono sempre giorni di festa per i cacciatori, momenti di meravigliosa socialità. Non possiamo farci intimidire da nessuno ma nemmeno dobbiamo reagire in modo scomposto qualora qualche sconsiderato dovesse presentarsi ad insultarci. Ovviamente Federcaccia ha affiancato lo sfortunato federcacciatore per le sue azioni legali.
* Questa sera alle ore 20 nella parrocchiale di Chiesanuova via Fura 119 a Brescia sarà celebrata la Messa di S.Uberto proposta dalla Sezione della città.