Il Senato ha approvato il decreto legge 191 di modifica della legge 394/91 sui parchi. Questa modifica è all’esame delle competenti Commissioni dal 2013 ma pur essendo passati tre anni abbondanti dall’inizio dei lavori il risultato non è per nulla soddisfacente. In sostanza viene data maggior autonomia agli Enti Gestori dei pachi nazionali e regionali su molti fronti tra cui, ed ovviamente è quello che ci preoccupa di più, sulla regolamentazione delle aree contigue ai parchi. La legge affiderebbe ai parchi la facoltà di regolamentare l’attività venatoria nelle aree contigue esterne al parco, la cui delimitazione avverrebbe di concerto con la Regione. Questa scelta del legislatore apre la strada ad una prevaricazione delle competenze regionali, stabilite dall’art. 117 comma 3 della Costituzione, che ricomprendono tra le altre il governo del territorio, la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali. Quindi invece che semplificare e promuovere l’attività dei parchi la nuova legge crea problemi tra i livelli istituzionali dello Stato. Inaccettabili poi gli artt 11.1 (gestione della fauna selvatica) e 32 (pianificazione e regolamentazione delle aree contigue) che introducono il vincolo oltreché l’obbligatorietà del parere ISPRA. Anche in questo caso si tratta di un attacco frontale alla nostra legge nazionale 157/92 che sancisce il ruolo consultivo dell’Ispra e non il ruolo di censore di ogni scelta faunistica e gestionale in Italia. Aspettiamo di vedere come si evolverà la questione durante le votazioni alla Camera.
*Una brutta vicenda sta interessando i capanni sul lago di Iseo, quelli per intenderci da sempre posizionali di fronte alle Torbiere di Clusane. Nei confronti di questi cacciatori è in atto da alcuni anni un odioso tentativo di eliminare i loro appostamenti. Federcaccia sta assistendo in ogni modo i cacciatori, specialmente quelli a cui è stato revocato il capanno nei primi giorni di novembre. Abbiamo messo a loro disposizione il nostro Ufficio Legale attraverso il quale i cacciatori hanno presentato venerdì scorso ricorso al Tar. Vorremmo però chiarire una volta per tutte che NON è stata aperta nessuna procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea sulla questione dei capanni da caccia. Nell’ambito di una generale procedura EuPilot, ovvero uno scambio di informazioni fra Stato Membro e Unione Europea, riguardante la questione dei siti Rete Natura 2000 in Italia è stato segnalato che era necessario un chiarimento sull’esistenza dei capanni da caccia in area esterna prospiciente il sito “Torbiere d’Iseo”. Quindi se qualcuno, responsabili di enti gestori, giornalisti e ambientalisti vari, ha problemi nella lettura dei documenti in arrivo di Bruxelles deve impegnarsi a risolverli senza continuare a demonizzare chi è e continua ad essere nel giusto. Anche in questo caso il nostro Ufficio Legale può essere di aiuto.